Fuochi d'artificio dopo qualche brivido
Passaggio del turno completato
Vince e convince il Pescara, con più di un brivido e di una perplessità in fase difensiva. Il Delfino batte la Virtus Verona davanti ad una bella cornice di pubblico, elimina gli scaligeri e si proietta al secondo turno della fase nazionale dei playoff. 3-1 il risultato maturato in uno stadio adriatico vestito a festa quasi come ai bei tempi della Zemanlandia che fu. E veri sprazzi di Zemanlandia ci sono stati, sin dall'inizio, per un calcio offensivo spumeggiante e qualche traballamento di troppo in difesa. Pronti via e Delle Monache, già in gol per due volte nel match di andata, ha fatto capire di essere in serata di grazia anche stavolta. Il folletto classe 2005 di Cappelle, in grande fiducia, al 1' sterza sul destro, supera un paio di avversari ma poi pecca nella conclusione che termina alta sopra la traversa dal limite dell'area. Poi si ripropone al minuto 8, con esiti finali non differenti. E a sorpresa passa la Virtus, alla prima vera azione creata. E' il 15' quando Daffara scarica centralmente su Casarotto che entra in area con troppa facilità e salta Brosco per poi effettuare un tiro cross dove Kristofferse, ex-Salernitana accostato in passato anche al Delfino, entra in spaccata e batte a porta sguarnita. Cala il gelo all'Adriatico, ma solo per 3 minuti perchè ci pensa Brosco in proiezione offensiva, su torre di Lescano, a rimettere tutto in parità e a ridare virtualmente la qualificazione ai biancazzurri. Dopo due tentativi di Rafia al 22' e Kraja al 24', due dei grandi protagonisti di serata, a cavallo della mezz'ora c'è il primo snodo cruciale del match. Prima Rafia scalda i guantoni di Giacomel, poi sul capovolgimento di fronte, ancora Casarotto scappa via alla difesa del Pescara per fornire un altro assist d'oro per per Kristoffersen che arriva forse con un pizzico di ritardo ma riesce comunque a calciare, mandando incredibilmente a lato. Occasionissima sciupata e inerzia che cambia definitivamente perchè la Virtus continua a crederci ma è il Pescara ad essere più pericoloso in finale di tempo. Al 39' è Rafia show: l'ex Juve si alza la palla dal limite dell'area e prova una rovesciata clamorosa dalla lunetta con la sfera che finisce sopra la rete difesa da Giacomel con una traiettoria a pallonetto che meritava miglior sorte. Al 42', poi, Delle Monache si conferma scatenato e sfortunato: tunnel a Mazzolo che viene mandato al bar, ingresso in area di rigore e determinante intervento di Cella che chiude prima dell'uscita di Giacomel.
Nella ripresa scatta forte dai blocchi il Delfino e in 4 minuti chiude la pratica. Il merito èdi Kraja, alla prima doppietta da professionista in carriera. Al 50' serve ancora una grande giocata di Delle Monache per innescare il centrocampista che, tutto solo, deve solo piazzare la sfera con il piatto destro sul primo palo, superando Giacomel. Esplode l'Adriatico, come 4 giri d'orologio dopo ancora con l'ex atalantino, che che raccoglie la respinta della barriera sulla punizione di Merola e fulmina Giacomel con una conclusione rasoterra. La partita è virtualmente chiusa, soprattutto perchè la Virtus non ha la forza di reagire e segnare 3 gol per guadagnarsi il passaggio del turno e replicare l'exploit di Padova. E la rete annullata a Danti al 64' è la pietra tombale alle velleità scaligere. C'è tempo allora per Lescano di provare a raggiungere i 20 gol stagionali, invano. Prima all'argentino viene annullata la rete per una spinta ai danni di Cella al 67', poi la giocata strappa applausi – una poi semirovesciata in area di rigore su cross di Cancellotti - termina di poco a lato al minuto 81'. Il resto è pura accademia in attesa del fischio finale. E dei fuochi d'artificio dei tifosi biancazzurri a festeggiare il passaggio del turno
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