Top & flop degli abruzzesi ai Giochi Olimpici di Tokyo
Copertina per Sabbatini. Bene anche Nicolai e Fontecchio
La pattuglia abruzzese ai Giochi Olimpici torna a casa senza medaglie, ma con tante indicazioni positive. Gli atleti nostrani sono stati grandi protagonisti e pazienza se rispetto a Rio2016, quando riportarono a casa un argento (Nicolai nel beach volley) e un bronzo (Di Fulvio con la pallanuoto) il medagliere è rimasto vuoto. La copertina la merita Gaia Sabbatini, che alla sua prima partecipazione olimpica ha sfiorato la finale dei 1500 che probabilmente solo una caduta di due atlete, con conseguente rallentamento per lei, le ha negato. Sabbatini è risultata alla fine quattordicesima nella classifica complessiva delle semifinali ed è rimasta fuori dalla finale per sole due posizioni, perchè all'ultimo atto entravano le prime 12, ma ha di che consolarsi: primato personale sbriciolato di quasi 2 secondi (ora è di 4’02”25), un tempo che la porta a essere la seconda italiana di tutti i tempi in questa gara dietro la campionessa olimpica di Los Angeles 1984 e primatista italiana Gabriella Dorio (3’58”65), ma davanti a un’altra campionessa come Paola Pigni, che in occasione del bronzo alle olimpiadi di Monaco 1972 corse in 4’02”85. “Se sono riuscita a fare questo tempo nonostante questo stop in gara, significa che sono in grado di competere con le prime al mondo. Perché il mio obiettivo futuro è stare con le prime dodici al mondo, e per questo lavorerò in vista di Parigi2024”, le parole di Gaia che lancia già la sfida dei prossimi Giochi e che sui social ha dedicato un pensiero anche ai suoi fans. “Grazie per aver sognato insieme a me. Il meglio deve ancora venire”. Paolo Nicolai sognava di migliorare l'argento brasiliano in coppia con Lupo, ma si è fermato ai quarti per il ko subito per mano del duo Cherif-Ahmed del Qatar. Nel girone, però, erano stati eccellenti ed è stata proprio del campione ortonese la giocata top dei Giochi: prima un recupero prodigioso nella metà campo avversaria, poi un muro imperioso per mettere a terra il pallone decisivo. Più deludente il cammino delle squadre con atleti abruzzesi., in particolare quelle accreditate alla vigilia come pretendenti al podio. Il Settebello della pallanuoto si è fermato a sorpresa ai quarti, ma il pescarese Di Fulvio si consola per aver raggiunto e superato le 200 presenze in Nazionale, le Azzurre del Softball, prive del compianto Obletter ma con la teatina Marrone in campo, ha chiuso le gare senza alcuna vittoria. Assai meglio l'ItalBasket, fermata solo ai quarti dalla Francia. Il pescarese Fontecchio è stato l'azzurro migliore e uno dei giocatori top della rassegna, il teatino Ricci ha dato il suo prezioso contributo ad una rappresentativa che mancava alla rassegna a cinque cerchi da tanto, troppo tempo e che ha comunque fatto sognare. “C’è poco da dire…Fa male uscire così, ad un passo dalla semifinale. La Francia è un ottima squadra e l’ha dimostrato.Noi però dobbiamo essere orgogliosi di quanto fatto quest’estate”, le parole del cestista pescarese che ormai ha raggiunto una dimensione internazionale di alto livello. Abbiamo dimostrato di essere una SQUADRA vera e propria, fatta di gente che non ha mai mollato un centimetro e si è sempre sacrificata l’una per l’altra. Sono molto felice di aver condiviso quest’avventura con questo gruppo di ragazzi….amici prima ancora che ottimi giocatori. Grazie a tutti gli italiani che ci hanno sostenuto nell’ultimo mese. Non ci avete mai fatto mancare il vostro affetto ed entusiasmo. Ora non fermiamoci….Questa è la strada giusta”. Si è chiusa con la gara di triathlon a squadre l'esperienza a Tokyo per la montesilvanese d'adozione Verena Steinhauser, classificatasi 20esima nella gara individuale. Nel ciclismo, Marta Bastianelli da Guardia Vomano è stata preziosissima per il bronzo conquistato da Elisa Longo Borghini mentre il teatino Giulio Ciccone è stato utilizzato come arma tattica e non come punta di diamante della Nazionale di Cassani. E probabilmente è stato un errore.
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