Prima squadra

Il sogno continua e...

Tutto bello, anzi bellissimo in riva all'Adriatico finora

09.10.2024 00:02

Il sogno del Pescara continua. E continua nel modo migliore, facendo capire a tutti – ai biancazzurri per primi, ma anche agli avversari – che ci sono tutti i presupposti per realizzarlo. Ovviamente è ancora presto, anzi prestissimo per dire che sia per davvero l'anno giusto e che questo Pescara sia la squadra da battere, ma in un campionato senza padroni annunciati, come lo erano il Catanzaro di 2 anni fa o il Cesena della scorsa stagione, le prime 8 giornate hanno detto che il ritorno diretto in cadetteria, senza dunque passare attraverso le Forche Caudine dei playoff, non è pura utopia. Mister Silvio Baldini ci crede sin dall'inizio e proprio all'atto del suo insediamento aveva detto di esser sbarcato in riva all'Adriatico per riportare il Delfino prima in serie B e poi in serie A. Era il 14 luglio ed in tanti, a Pescara e non solo, hanno sorriso a quelle parole, che invece adesso per qualcuno sono addirittura profetiche. La strada è ancora lunghissima e il sognatore Baldini lo sa, ma intanto si gode il primato solitario, da imbattuto. Sulla cima della classifica sventola da qualche settimana la bandiera biancazzurra ed il platonico primo posto di oggi assume ancora più importanza visto il cammino fatto, che ha avuto le sue difficoltà (l'eliminazione in Coppa Italia, il cambio di modulo, il lento recupero di Merola, l'infortunio a Lonardi e qualche carenza strutturale che il mercato non ha colmato) ma i suoi splendidi acuti. Il Delfino si è già messo alle spalle, vincendole, tre delle trasferte più insidiose di tutto il campionato (Terni, Chiavari ed Ascoli), solo per dettagli (gol preso all'ultimo minuto del tempo di recupero) ha visto sfumare la vittoria interna nello scontro diretto con la Torres ed ha trovato in poco tempo quelle certezze sul piano tecnico, tattico e caratteriale che nessuno, quando la truppa era partita per il ritiro di Palena, avrebbe scommesso di avere dopo nemmeno 3 mesi di lavoro. La prova del Del Duca è un piccolo sunto di quel che il Delfino è già e di quello che potrà diventare migliorando ancora: sin dall'approccio, aggressivo e di personalità, l'undici di Baldini ha messo sul rettangolo verde di Ascoli quelle caratteristiche che lo hanno portato in alto (solidità, coesione, spirito) e fatto vedere i primi progressi in quegli aspetti che erano stati finora deficitari (ha creato tante occasioni da gol, ad esempio). E se fino ad Ascoli il cinismo era stata una delle armi migliori, insieme alla compattezza, adesso il primo e più importante margine di miglioramento è rappresentato dalla necessità di saper azzannare le partite, concretizzando di più quando se ne ha la possibilità. Aspettando il Merola dei tempi migliori, intanto si è sbloccato Vergani ed è già una splendida notizia. Il resto verrà nelle prossime settimane, con la pausa forzata per il rinvio della partita con il Milan Futuro che darà l'occasione di lavorare anche per trovare nuove ed importanti soluzioni (De Marco play, ma non solo). 

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