Il derelitto Livorno sulla strada salvezza del Pescara
Il focus sui labronici
A CURA DI CLAUDIO ROSA -
Ormai senza più motivazioni, il Livorno si appresta a concludere mestamente il campionato. Penultima tappa a Pescara, prima di salutare la serie cadetta al termine della stagione.
LIVORNO, UNA LENTA AGONIA
Svuotato da ogni carica agonistica, quello che si presenterà a Pescara è un Livorno che ha poco da dare ancora ad un campionato che lo ha visto spettatore non pagante per gran parte della stagione. Ventuno punti guadagnati sono un bottino veramente scarso, considerando che il Trapani penultimo di punti ne ha conquistati comunque trentotto. Un calvario verrebbe da dire: solo cinque vittorie e sei i pareggi, ed una retrocessione arrivata a ben cinque giornate dal termine. Eppure, la stagione era partita con la premessa di non ripetere gli errori commessi l’anno precedente, conclusosi con una miracolosa salvezza. La riconferma di Breda poteva essere un buon punto di partenza, ma gli addii di Valiani e Diamanti avevano fatto storcere il naso a molti tifosi. Ed infatti i risultati hanno confermato lo scetticismo generale. Le tre sconfitte nei primi tre match erano solo l’antipasto di una stagione da incubo, caratterizzato da una girandola continua in panchina: prima l’esonero di Brera e l’arrivo di Tramezzani, poi il ritorno di Brera, il nuovo esonero, ed infine la parentesi Filippini. In mezzo a tutto ciò, forse l’unica (piccola) gioia dei toscani, arrivata nel derby di andata contro il Pisa, vinto dagli amaranto per 1-0. Una felicità effimera, che lascia un po’ il tempo che trova.
LIVORNO, E ADESSO COSA SI FA?
Se il pensiero primario è quello di chiudere in modo dignitoso la stagione, non si può non pensare al futuro, mai così tanto cupo e misterioso come quello che gli amaranto vedono in questo momento all’orizzonte. Dopo 21 anni, infatti, Aldo Spinelli ha deciso di abdicare, rendendosi disponibile alla cessione del club. Si è parlato anche di trattative improbabili e mai andate in porto, come quella con l’imprenditore libanese Majd Yousif, di cui si è tanto parlato senza però che il diretto interessato si facesse vivo. Ora sembra esserci riaccesa la cosiddetta pista argentina: ormai in contatto da vari mesi con la famiglia Spinelli, gli acquirenti non sono mai riusciti a far decollare del tutto la trattativa che però, proprio in queste ore, sembra aver preso il via decisivo.
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