1 gennaio - 31 dicembre 2020, un anno di passione biancazzurra
Annun horribilis in casa Pescara
A CURA DI RICCARDO CAMPLONE - Un annus horribilis per tutti, ma anche per il Delfino limitandoci alle questioni meramente calcistiche. Un 2020 complicatissimo va in archivio, con la speranza che il 2021 sia per tutti migliori. Anche per il Pescara...
Il 2020 del Pescara non è stato affatto positivo, dalle dimissioni di Luciano Zauri al lookdown causata dalla pandemia da COVD-19, passando al rischio retrocessione in Serie C ed il ritorno di Massimo Oddo ed un finale di anno solare con più di un interrogativo: ripercorriamo l’annata dei biancazzurri, da tenere ben presente per evitare in futuro di ripetere (si spera!) gli errori commessi
Il nuovo anno comincia con un mercato invernale molto sterile, condizionato soprattutto più dalle uscite che dalle entrate. Partono Ciofani verso Bari, Kastrati va al Trapani e Josè Machin a sorpresa finisce al Monza ed arrivano Alastra dal Parma come vice-Fiorillo, Manuel Pucciarelli in prestito dal Chievo e Luca Clemenza dalla Juve. Il campionato del Pescara inizia all’Adriatico con il ko contro la Salernitana (1-2), scatenando l’ira dei tifosi. Il giorno successivo Zauri annuncia le dimissioni, lasciando una squadra senza identità di gioco (continui i cambi di modulo) ma con in tasca 26 punti in 20 gare. Il tecnico marsicano paga anche i malumori dello spogliatoio, ma a conti fatti il suo score era molto buono. Ed i suoi successori faranno ben peggio....
Con l'addio di Zauri parte il toto allenatore: si fanno i nomi di Bepi Pillon, apprezzatissimo dalla piazza, per un possibile ritorno, Colantuono e altri ma la società punta su un nuovo esordiente: Nicola Legrottaglie, allenatore della Primavera abruzzese. Il tecnico pugliese comincia la sua avventura con 2 vittorie, a Udine contro il Pordenone (0-2) ed in casa con il Cosenza (2-1), ma i guai arrivano dalla trasferta di Chiavari contro l’Entella (sconfitta per 2-0) e la bestia nera che da anni condiziona i biancazzurri, ovvero il Cittadella (1-2). Intanto sul mercato degli svincolati arriva Valeri Bojinov: doveva essere il valore aggiunto, si rivelerà una immensa delusione.
Nel frattempo, in Italia arriva il COVID-19, che spaventa e mina il proseguo dei campionati di calcio. Nel nostro Paese aumenta sempre di più la curva dei contagi e si registrano tante vittime. Ma nonostante tutto si va avanti. Il Pescara cade allo Scida di Crotone (4-1), fa sua la gara interna nel derby contro l’Ascoli (2-1) ma la vittoria non cambia il ruolino di marcia della squadra di Legrottaglie, che cade sia a La Spezia (2-0 nella storica ultima partita del calcio italiano con il pubblico sugli spalti) che Benevento (4-0), con i biancazzurri che scendono in campo con le mascherine prima di dismetterle al fischio d'inizio del match. Quella del Vigorito sarà l’ultima gara dei biancazzurri, perché il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, annuncia la chiusura immediata del Paese, causata appunto dalla pandemia.
L’Italia chiude ogni singola attività, compreso anche il calcio. A maggio il Governo riapre gradualmente le attività per la ripresa dell’economia italiana, ma tra il Ministero dello Sport, Spadafora, e la FIGC (Federazione Italiana Giuoco Calcio) ci si chiede come far ripartire il calcio italiano e con quali criteri. Ad inizio del mese di giugno Gabriele Gravina, Presidente della Federcalcio, annuncia la ripartenza dei campionati verso la metà del mese, con partite giocate a porte chiuse.
Il 20 giugno il Pescara torna in campo e vince lo scontro diretto contro la Juve-Stabia (3-1) e sembra potersi togliere subito dai guai, guardano più all'orizzione playoff che allo specchietto retrovisore per controllare la zona retrocessione. Ma da qui in avanti comincerà un lungo calvario: sconfitta all’ultimo minuto a Pisa (2-1), pareggio casalingo contro l’Empoli (1-1) e ko allo Zini di Cremona (1-0). Sebastiani esonera Legrottaglie e punta su un altro esordiente in cadetteria, ma con panchine in C: Andrea Sottil, papà di Riccardo, ex giocatore del Pescara con Bepi Pillon in panchina.
Sottil ha solo 6 partite per salvare la squadra, la sua avventura comincia con 3 pareggi consecutivi, con Perugia (2-2), Venezia (1-1) e Frosinone (1-1), poi il primo ko contro il Trapani di Castori (1-0), ed il successo contro il già retrocesso Livorno (1-0 all’Adriatico). Il Pescara si gioca tutto negli ultimi 90’ di campionato, a Verona sponda Chievo. I biancazzurri cadono all’89’ con un gol di Garritano, che condanna il Delfino al play-out (ma sul campo il Delfino era retrocesso) contro il Perugia dell’ex Massimo Oddo (tornato sulla panchina umbra dopo l’esonero di Serse Cosmi). Livorno e Juve-Stabia salutano la cadetteria, mentre per il Trapani c’è una piccola possibilità di giocarsi il play-out. Il club siciliano era stato sanzionato con 2 punti di penalizzazione per i mancati pagamenti degli stipendi dei propri tesserati. Ai granata bastava un solo punto per potersi giocare lo spareggio-salvezza contro il Perugia, condannando il Delfino alla retrocessione diretta. La sentenza boccia il ricorso del Trapani e dunque per i biancazzurri c'è l'ultima chance di salvare la cadetteria.
Il Pescara vince all’Adriatico il primo set contro l’ex Oddo, in rimonta ,per 2-1 (vantaggio umbro con Kouan, pareggio di Galano e soprasso dagli 11 metri con Maniero). Ma c'è il ritorno. Ci si gioca una stagione intera al Curi. Al Perugia servono almeno 2 gol senza subirne per ribaltare il match giocato in Abruzzo. Il Pescara passa in vantaggio con Manuel Pucciarelli, il Grifo la ribalta con Kouan e l’ex Melchiorri. Per decidere chi resterà in B serviranno i calci di rigore: per i biancazzurri vanno a segno Busellato, Memushaj, Melegoni ed Edoardo Masciangelo e sbaglia Galano. Per il Perugia a segno Carraro e Mazzocchi. Menzione speciale va a Vincenzo Fiorillo, artefice di due grandissime parate su Buonaiuto e Pietro Iemmello, che condannano gli umbri alla retrocessione in Serie C.
Archiviata la stagione si pensa subito alla prossima. La società prende molto tempo sulla scelta del nuovo tecnico, si fa il nome di Di Biagio, ex CT dell’Italia Under-21, e si pensa ad un clamoroso ritorno di Massimo Oddo. Sciolti i nodi, la scelta del nuovo allenatore ricade sull’ex Campione del Mondo del 2006, che fino a qualche settimana prima era sulla panchina di quel Perugia appena retrocesso in C proprio nello spareggio contro il Delfino, scatenando veementi polemiche in terra umbra.
Con l’arrivo del nuovo tecnico la squadra viene rivoluzionata: partono Zappa verso Cagliari, Tumminello, Del Grosso torna al Giulianova, Palmiero e Pucciarelli al Chievo, Maniero all’Avellino, Bettella al Monza, Campagnaro lascia il calcio a 40 anni, Kastanos al Frosinone, Clemenza torna alla Juventus Under-23, Melegoni al Genoa e Bruno al Casarano, in Serie D. Arrivano nuovi innesti per Oddo: Riccardi dalla Roma, Jaroszynski, Omeonga ed Asencio dal Genoa, Ceter dal Cagliari grazie all’operazione Zappa e Valdifiori da svincolato. Dall’Atalanta torna Capone ed assieme a lui arrivano Guth Bellanova. Dal Verona arriva con la formula del prestito Salvatore Bocchetti, e Antei dal Benevento, Nzita dal Perugia, Del favero e Fernandes dalla Juve.
Il nuovo campionato del Delfino inizia tra le mura amiche contro il Chievo (0-0), ma da qui in avanti sarà il peggior avvio degli ultimi decenni: 5 sconfitte consecutive contro Reggina (3-1), Empoli (1-2), Venezia (4-0), Frosinone (0-2) e Lecce (3-1). Tante le problematiche per Oddo, tra continui infortuni e poco tempo per preparare la stagione, ma a lui si imputano la gestione dello spogliatoio non troppo serena e, soprattutto, mancanza di gioco. Il tecnico si gioca la panchina: i biancazzurri sfatano all’Adriatico il tabù Cittadella per 3-1, ma l’esonero sarà rimandato di sole 3 partite. La vittoria contro i veneti è solo una pallida illusione perché contro SPAL e Pordenone si rivede il solito film: sconfitte per 0-2 e questa volta Massimo Oddo viene esonerato.
Si parla nuovamente di un ritorno di Pillon, ma quest’ultimo andrà a Trieste al posto dell’esonerato Gautieri. Sebastiani e Repetto puntano allora su Roberto Breda, ex allenatore di Latina (nel 2013-14 conquistò con il club pontino la storica finale play-off contro il Cesena, poi persa), Ternana, Entella, Perugia e Livorno. Il neotecnico ha soli 4 giorni per preparare la trasferta di Ascoli (con quest’ultimo club che ha esonerato Bertotto per rimpiazzare Delio Rossi). Al Del Duca il Pescara porta a casa la vittoria per il secondo anno consecutivo: 0-2 grazie al gol di Galano, dagli 11 metri, e Ceter. Il Delfino cade in casa contro il Vicenza in un rocambolesco 2-3, per poi ottenere 5 punti in tre gare (pareggi con Pisa e Brescia e vittoria per 3-2 contro il Monza). Il 2020 del Delfino si è chiuso ieri con uno 0-0 contro il Cosenza, stesso risultato dello scorso anno, in casa, ma contro il Chievo.
Ci auguriamo, non solo dal punto di vista sportivo ma soprattutto a livello di salute, che il 2021 ci riporti quella spensieratezza e normalità che abbiamo perso in questo tragico 2020, un anno da dimenticare. E nell'augare a tutti di non rivivere mai più momenti così drammatici, gridiamo "Forza Pescara e buon nuovo anno a tutti"
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