Prima squadra

Reset totale

Come ripartire?

03.05.2021 13:07

Il presidente Daniele Sebastiani non ha ancora rilasciato dichiarazioni pubbliche dopo il ko di Cosenza che condanna il Pescara alla C, anche se l'aritmetica non scrive ancora su pietra il verdetto. Nelle sue ultime esternazioni il presidente ha però detto che il Pescara non avrà problemi per l'iscrizione al campionato e che allestirà una squadra competitiva. Lo dichiarò in diretta Facebook a Rete8 il 22 aprile, non troppo tempo fa. “I pescaresi stiano tranquilli”, disse. Ma in realtà, dati gli ultimi due campionati fallimentari (con due retrocessioni sul campo, la prima vanificata dai guai del Trapani con la penalizzazione che diede l'estrema chance, poi sfruttata, del doppio playout), la tifoseria, sempre più avvelenata e amareggiata, non è tranquilla affatto. Risalire dalla C non sarà per niente semplice: Bari docet in tal senso, nonostante i grossi investimenti.

Se in altre stagioni le scelte errate non hanno prodotto danni irreversibili (pensate alla stagione col triplice cambio Zeman-Epifani-Pillon) e se una retrocessione dalla A è da mettere in conto per una matricola di provincia (anche se più di una realtà simile a Pescara ha dimostrato che ci si può salvare o comunque lottare con grande dignità sino all'ultimo, cosa non accaduta in riva all'Adriatico), due stagioni come quelle che stiamo mandando agli archivi non possono passare sotto silenzio. Con una vera aggravante: nella seconda stagione sono stati replicati gli errori della prima, addirittura peggiorandoli. Non si è fatto minimamente tesoro della lezione ricevuta e si è perseverato con errori che sono assimilabili ad orrori calcistici. L'elenco è lungo.

L'assenza di progettualità e programmazione è sotto gli occhi di tutti, da anni. E adesso si raccolgono i cocci, dopo che il vaso di Pandora si è rotto. 

Serve un reset totale, a livello dirigenziale e di nucleo squadra. Ma se sul secondo aspetto appare abbastanza logico che ci sia un “repulisti”, tra giocatori in prestito che torneranno alla base e molti di quelli sotto contratto che andranno via per fare cassa o perchè ormai a fine ciclo biancazzurro, a livello di dirigenza è il momento di cambiare finalmente passo.

In primis bisogna vedere come andrà a finire a livello di proprietà. I soliti beninformati sostengono che non tutti gli abboccamenti per un passaggio di mano siano naufragati, ma non si hanno concrete informazioni. E date le tempistiche strette per iniziare a ragionare sulla prossima stagione, è probabile che non ci siano novità a breve. Dunque, la proprietà resterà probabilmente la stessa, ma la categoria sarà inferiore e ciò comporta un abbassamento del valore del club anche per i riflessi che la retrocessione avrà sul settore giovanile.

A livello di “management” è abbastanza plausibile che ci sia un cambio. I direttori attuali probabilmente lasceranno, ma coloro che subentreranno dovranno avere reale autonomia d'azione per sancire un vero cambio. Altrimenti cambieranno i nomi, ma non la sostanza. I nuovi dirigenti dovranno avere la responsabilità del mercato e dell'allestimento della rosa, fungendo anche da interfaccia con la guida tecnica. E dovranno scegliere l'allenatore, cosa non semplice. Sebastiani ha sempre speso buone parole per Grassadonia ed il suo lavoro, ma appare improbabile ripartire con l'allenatore - comunque il meno colpevole dei 3 che si sono avvicendati - che è retrocesso (anche se poi l'anno scorso si sostituì il tecnico vincente ai playout con il perdente…) Alcune indiscrezioni da PS24 catturate parlano di Beppe Scienza come nome assai gradito, mentre Vincenzo Torrente - altro dato per papabile - ha da poco rinnovato col Gubbio fino al 2023. Ma è presto per fare nomi, tra un po' inizierà il valzer e ne usciranno a bizzeffe a mezzo stampa prima che la strada reale sia tracciata. 

Ma comunque sia, per una volta, non si sprechi tempo. Si utilizzino queste settimane per ragionare e non tergiversare. E' il momento delle scelte. Ora si chiuda con dignità il campionato, almeno questo, poi non si perda tempo. Stavolta non si può

 

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