Ed è già Zemanlandia, nel bene e nel male....
Ma prepariamoci ad una stagione per cuori forti...
Batticuore Pescara. Ed è già Zemanlandia, nel bene e nel male. Per una volta, forse, i luoghi comuni non vanno troppo lontano dalla verità. Coronarie ad alto rischio all'Adriatico - Cornacchia, prepariamoci ad una stagione per cuori forti. E l'anticipo della terza giornata di B ne è stata la prova, molto più delle precedenti due uscite di campionato (e il 5-3 di Coppa con la Triestina) che pure avevano dato grossi segnali.
Il Pettinari show non è bastato. La tripletta del centravanti pescarese (sette le sue reti stagionali, contando anche quella in Coppa Italia contro la Triestina), quello che doveva avere la valigia in mano, non è stata sufficiente al Pescara per portare a casa i tre punti: il Frosinone, sotto di tre gol all’intervallo, raddrizza la gara nella ripresa e rimpiange quattro legni colpiti ed una rete annullata. In 90 minuti, insomma, il bello ed il brutto di Zemanlandia al cospetto - giova però ricordarlo - di una delle squadre più forti dell'intero campionato. Certo, il calcio è pieno di partite così (basti ricordare la finale di Champions League tra Milan e Liverpool) e siamo solo ad inizio settembre, ma se tre indizi fanno una prova si vivrà una stagione palpitante. In tutti i sensi e non tutti positivi.
La squadra ha ancora ben poco di zemaniano, se non la super prolificità. In fase d'attacco si vedono, almeno a tratti, i peculiari movimenti del 4-3-3 targato ZZ ma si è ancora lontani da quello che la squadra potrebbe esprimere. Una squadra che segna già tanto, tantissimo ma che incassa con altrettanta facilità. E qui arrivano le note dolenti, figlie in primis di una campagna acquisti che ha badato prima alle questiini di bilancio che a quelle tecniche. La difesa traballa e gioca troppo bassa allungando una squadra che ha i reparti inevitabilmente scollati con il trascorrere dei minuti, quando vengono meno forze, energie e lucidità, poco protetta da un centrocampo poco fisico e senza veri interpreti di interdizione eccetto Proietti (riferendoci al trio per ora titolare) ed incredibilmente vulnerabile anche da palla inattiva. Ma è tutta la fase difensiva che non va, non solo la difesa. E' qui che dovrà in primis lavorare Zeman.
Non bisogna fare drammi, è ovvio, e si deve cercare di avere equilibrio. Non è tutto da buttare, ma prendere consapevolezza dei propri problemi è il primo passo per poterli risolvere. Ma questo, come tanto altro, Zeman lo sa già...
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