Prima squadra

Ritorno al successo, con una ricetta ben poco zemaniana....

Il commento

23.01.2024 08:16

Una bella boccata d'ossigeno per il Delfino, arrivata con la ricetta meno zemaniana possibile. Il Pescara che è tornato alla vittoria dopo oltre un mese dall'ultimo acuto, quello interno sull'Olbia datato 9 dicembre, non avrà soddisfatto il suo condottiero boemo ma è stato pratico e concreto. E' stato, cioè, come si deve essere in un torneo spigoloso come quello di terza serie, dove non sempre si può essere brillanti e si possono regalare sprazzi di bel calcio. Non proprio brutti, ma certamente sporchi e cattivi: i biancazzurri si sono presentati così ad Arezzo, campo fino a domenica scorsa mai violato nella storia del club. Grintosi, determinati ed aggressivi sin dall'avvio e non è stato un caso che il match si sia sbloccato dopo poco più di 10 giri di lancette: l'atteggiamento in C fa sempre la differenza, perchè le qualità tecniche non sempre riescono ad emergere. E quando i singoli decidono di non mettersi in proprio ma di essere al servizio del collettivo, ecco che si riesce a portare a casa anche partite spigolose e nervose, con un clima da battaglia per il quale serve più la sciabola del fioretto. E, particolare per nulla trascurabile, il Pescara visto ad Arezzo ha messo in campo una capacità di gestione insospettabile e mai palesatasi prima di domenica. Zeman avrebbe voluto più verticalizzazioni e ricerca continua del gol per chiudere i conti in anticipo – ed è stato chiarissimo nell'esplicitarlo nel post partita – ma una squadra che poteva subire il contraccolpo psicologico del beffardo ko maturato nel recupero (grazie ad un autogol) nello scontro diretto col Perugia aveva invece bisogno di prendersi una vittoria di carattere e personalità, arrivata in virtù della capacità di soffrire e non delle superiori doti tecniche. Così si cementa il gruppo, si acquista fiducia e cresce l'autostima. Specchiarsi perchè troppo belli finora non ha portato da nessuna parte. E nella lunga maratona che porterà ai playoff ci saranno altre circostanze nelle quali offrire prestazioni doc sul piano estetico. Per adesso va bene così, perchè dopo 2 punti nelle ultime 4 partite bisognava muovere la classifica e non perdere ulteriore contatto con il terzo posto. Di buono ad Arezzo si è visto anche un cambio nella gestione dei corner: non più calciati corto per sviluppare una qualche trama che in passato si è rivelata sempre e solo improduttiva, ma messi in mezzo. E così, finalmente, è arrivato un gol da sviluppo da palla inattiva, insieme ad un altro paio di ottime occasioni. Più in generale il Pescara si è confermato squadra da trasferta (6 successi lontano da casa) che strizza l'occhio ai campi toscani, dove ha vinto in 4 circostanze in stagione, ma che necessita di almeno un paio di importanti correttivi sul mercato. Uno a centrocampo, dove il reparto schierato contro la banda Indiani, che aveva più muscoli che cervello, ha bisogno di quella qualità che avrebbe Tunjov, ma che l'estone non riesce ad esprimere perchè non propriamente congeniale, per motivi tattici ma anche di atteggiamento, al 4-3-3 zemaniano. Adesso, comunque vada il mercato, servirà dare continuità all'acuto di Arezzo nel doppio turno interno contro Sestri Levanti e Pineto per evitare gli alti e bassi che hanno finora connotato la stagione biancazzurra. Dei 35 punti che oggi valgono il quinto posto a braccetto con il Pontedera, infatti, quasi la metà (16) sono arrivati nelle prime 6 partite. Per scalzare il Perugia dal gradino meno nobile del podio, quindi, d'ora in poi si dovrà necessariamente correre ed alzare la media punti. 

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