Lupo a PS24:" Pescara, fidati di Tunjov. Sul calciomercato e il campionato dico che.."
Parla in ESCLUSIVA a PS24 l'ex direttore della Spal che ha avuto l'estone lo scorso anno
A CURA DI MATTEO SBORGIA
Tunjov, Masala, Squizzato e Pierno rappresentano al momento il poker di acquisti che il Delfino deve solo annunciare ufficialmente. Tutti e 3 i giocatori hanno sottoscritto con i dannunziani un triennale. Geogi Tunjov arriva dalla Spal da svincolato. Centrocampista classe 2001, nazionale estone, di lui si dice un gran bene. Fabio Lupo, ex direttore dell'area tecnica proprio del sodalizio estense lo conosce benissimo. A questo proposito, noi di Pescarasport24, lo abbiamo intervistato in ESCLUSIVA al fine di conoscere meglio il neo acquisto biancazzurro.
Gregorj Tunjov che tipo di giocatore è: quali sono le sue qualità migliori?
“Tunjov è una mezzala dotata di un fisico importante e grande capacità di calcio. Tra le sue migliori qualità si può annoverare senz'altro la forza: calciatore di grande impatto. Può disimpegnarsi indifferentemente sia a destra che a sinistra. Giocatore completo che peraltro è anche in nazionale del suo Paese”
A suo avviso, come mai un prospetto del genere, è arrivato a Pescara da svincolato. In quali aspetti a suo parere può e deve assolutamente migliorare?
“Deve credere di più nei suoi mezzi che sono impressionanti. E poi deve trovare continuità prestativa. E' ancora troppo discontinuo, questo è indubbiamente un limite che può incidere. Neanche lui sa quanto è forte, se solo acquisisse più consapevolezza, avrebbe grandissimi margini di crescita. Spero che con Zeman ciò avvenga”
Tunjov, non è un segreto, sostituirà in biancazzurro Rafia: affinità e diversità?
“Senza dubbio entrambi sono discontinui. E' questo l'aspetto che li accomuna oltre al talento cristallino chiaramente. Rafia poi lo volevo anch'io a Ferrara a gennaio, ma poi è venuto a Pescara. Dal punto di vista qualitativo questi giocatori non c'entrano nulla con la Lega Pro, ma se si trovano in questa categoria, è perchè evidentemente palesano al contempo i limiti di cui parlavo prima. Rafia è un giocatore più fantasioso, Tunjov più d'impatto, potenza e prestanza"
E' vero che lei, lo scorso anno, quando è stato il responsabile dell'area tecnica della Spal gli voleva rinnovare il contratto in scadenza, come mai poi non si è mai arrivati alla fumata bianca?
“Si, confermo assolutamente. In Georgi ho sempre creduto e credo tutt'ora molto. Credo che se fossi rimasto alla Spal avrebbe sicuramente rinnovato il suo contratto, anche perchè stavamo cercando una quadra ed era alla nostra portata. E' stata lunga trattativa, ma il lieto fine sono convinto che ci sarebbe potuto essere. Gli agenti del giocatore sono persone perbene con cui io ho un ottimo rapporto. Molti però evidentemente non si sentono di scommettere sulla capacità di trovare questa continuità, magari guardando il bicchiere mezzo vuoto invece che mezzo pieno"
Un suo giudizio sul calciomercato del Pescara?
“Penso che Delli Carri stia seguendo alla lettera le indicazioni di Zeman e quando hai un tecnico di cui sai quello che vuole, può essere anche più facile assecondarlo e accontentarlo. Credo che stiano arrivando giocatori funzionali al progetto tecnico. Detto ciò, il calciomercato sta andando un po' a rilento per tutti, dunque c'è ancora spazio per fare qualcosa d'importante"
Il club di Sebastiani quale ruolo può e deve avere nel prossimo campionato?
“Parto dal presupposto che quello di C è un campionato lungo e difficile. Il Pescara deve essere senz'altro protagonista, sulla falsa riga di quanto fatto la scorsa stagione, ovviamente ci si augura che il finale sia diverso. Ma non solo: bisogna anche fare attenzione anche alla salute del club, salvaguardando l'equilibrio economico - finanziario dello stesso. Del resto la salute della società è fondamentale. Avere un sodalizio solido, significa garantire vita e salute a tutta la compagine. Questa deve essere la doppia mission”
Quale sarà il futuro di Fabio Lupo?
“Dopo le delusioni soprattutto dal punto di vista umano che ho collezionato negli ultimi due anni, penso che sia arrivato il momento per me di riflettere su dove sta andando il calcio e soprattutto su dove e come voglio andare, muovere io in relazione a questo. Credo che mi prenderò un anno sabbatico di riflessione circa questi concetti fondamentali e, a meno che non salti fuori qualcosa che sia in grado di farmi cambiare idea, starò fermo”
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