Dudù Morgado ed il Super Montesilvano
Dopo un girone d’andata fantastico e il titolo di campione d’inverno, il Montesilvano si prepara alla ripartenza del campionato e alla gara di venerdì sera contro la Cogianco.
Tra i più positivi di questa stagione, Dudù Morgado sta guidando i compagni in campo con l’esperienza, la personalità e la classe che tutti, dalle parti del PalaRoma, gli riconoscevano. Eppure, come ricorda lo stesso Dudù, tale rendimento non era affatto scontato, e per l’asso italo-brasiliano si tratta di una vera e propria rivincita.
“L’anno scorso sono stato lontano dai campi per 5 mesi, l’infortunio più lungo della mia carriera. C’erano dei dubbi sul fatto che, non essendo più giovanissimo, sarei riuscito a tornare ad alti livelli, ed è per questo che il girone di andata appena concluso rappresenta per me una grande soddisfazione personale e una rivincita nei confronti del calcio a 5. A volte può succedere che dopo un infortunio la considerazione generale verso un giocatore si abbassi di colpo, e da “bravo” diventi improvvisamente “inutile”. Per riemergere da certi momenti occorre tanto impegno, l’ambiente giusto e anche un po’ di fortuna. Ho giocato tutte le partite (tranne una saltata per squalifica) rimanendo in campo, sempre, per più di 30 minuti, confermando quello che pensavo quest’estate, e cioè di avere ancora molto da dare a questo sport. Per vincere questa scommessa è stato fondamentale l’ambiente del Montesilvano, le competenze dello staff tecnico, e soprattutto quello che io reputo il maggior punto di forza di questa società, ovvero il fattore umano: il calore, l’affiatamento, il legame che c’è tra tutti noi, tra i compagni di squadra e nei rapporti con guida tecnica e società. Il mio ruolo è di far crescere i miei compagni, perché molti di loro sono ancora giovani o perché prima di quest’anno non avevano mai giocato in serie A, ma le loro qualità sono grandi e sono sicuro che faranno tutti una grande carriera, come stanno facendo una grande stagione. D’altra parte, mi sembra che questa squadra sia stata a lungo sottovalutata: oltre a me, c’è anche Andrè Ferreira, siamo i capitani delle due squadre che pochi mesi fa si sono contese lo scudetto; in più, abbiamo la possibilità di giocare con altri atleti esperti, come Burato, Tosta, Bordignon e Dal Cin, e con tanti bravissimi giovani, come Rosa, Francini, Ortega, Eric, Hozjan, Di Risio, Rocchigiani e Pasculli. Mi sembra di poter dire che l’obiettivo iniziale della salvezza sia stato raggiunto, d’ora in avanti dobbiamo puntare a divertirci e a fare il massimo possibile, mantenendo le stesse motivazioni che abbiamo avuto finora. Da un punto di vista personale, voglio continuare sulla scia delle prestazioni del girone d’andata, per le quali non posso che rendere grazie a Dio, che nella mia carriera mi ha sempre portato nel posto giusto al momento giusto, alla mia famiglia, ai miei amici e anche a quelle poche persone che mi hanno dato uno stimolo in più, pensando che Dudù Morgado fosse ormai finito. Mi dispiace per loro, ma dovranno vederlo giocare ancora un po’.”
Tra i ragazzi che Dudù sta aiutando a crescere e che stanno disputando una grande stagione c’è sicuramente Matias Rosa alla prima convocazione nella Nazionale maggiore argentina.
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