Prima squadra

Il punto sul Pescara e sul campionato con il d.g. Giorgio Repetto

Il dirigente biancazzurro ha parlato ieri a Il Centro in edicola

17.03.2020 09:55

La situazione in casa Pescara e le prospettive di ripresa del campionato: è tornato a parlare Giorgio Repetto e lo ha datto dalle colonne de Il Centro ieri in edicola. Ecco le principali dichiarazioni rilasciate dal dirigente biancazzurro al quotidiano abruzzese:

LA SITUAZIONE - «Oggi (ieri, ndr) bisognerebbe riprendere con gli allenamenti, ma non sarà così. Noi non ci alleneremo, a prescindere dalle comunicazioni ufficiali di Lega e Aic (Associazione italiana calciatori). Non abbiamo nessuna intenzione di allenarci al Poggio degli Ulivi e anche l’allenatore Legrottaglie, il ds Bocchetti e tutta la società sono d’accordo in tal senso», dice Repetto. «Riprendere sarebbe un controsenso assurdo, perché in questo momento serve solo senso di responsabilità e il calcio, come tutto il mondo dello sport, deve dare l’esempio. Di medicina e di virologia non capisco nulla, però, così, a naso, dubito che si possa riprendere entro quella data. Bisognerà capire in che modo evolverà la situazione in Italia e poi si potranno fare delle valutazioni più precise, visto che al centro-sud il picco del virus è previsto più avanti. Non possiamo parlare di calcio e di campionato con oltre 20mila contagiati e 1.800 morti. Poi, invece, come spero, se si dovesse normalizzare il tutto, allora torneremo in campo giocando anche in estate. Lo sport doveva fermarsi prima e alcune partite non si sarebbero dovute giocare, non solo in B, anche in serie A, campionato in cui si registrano i primi casi di positività tra i calciatori. C’è stata leggerezza, bisognava fermarsi prima».

RIPRESA DEL TORNEO QUANDO? -  «Io, nel 1979, ho giocato gli spareggi promozione con il Pescara a luglio. Torneo falsato? In queste situazioni certi ragionamenti passano in secondo piano. Se vogliono pensare a salvare la stagione, sicuramente non potranno togliere la serie A al Benevento. Con una classifica cristallizzata si potrebbe fare uno spareggio tra seconda e terza e un solo spareggio play out. Anche se, ripeto, in questa situazione tutto passa in secondo piano, visto che lo sport professionistico è un’azienda che produce spettacolo, non una cosa primaria».

LA GARA DI BENEVENTO - «Non volevamo andare in campo e il presidente Daniele Sebastiani, prima della partita, si era attivato per non farla disputare vista la situazione d’emergenza. Siamo arrivati a quella gara con tantissimi casi di influenza tra i calciatori e avevamo fatto le segnalazioni seguendo il protocollo sanitario. In quel momento, visto che non c’era lo stato d’emergenza come adesso, non hanno ritenuto di fare il tampone ai giocatori e noi siamo scesi in campo con le mascherine proprio per dare un segnale forte»

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