Sogni, utopie e obiettivi: è caccia al bomber
Stanno per iniziare le grandi manovre
La caccia al bomber è partita. A poco più di due settimane dalla riapertura del mercato, a fari spenti il Pescara si sta già guardando intorno per reperire un centravanti che sia funzionale al gioco di mister Silvio Baldini. L'identikit è chiaro: non una prima punta d'area, ma una tecnica, in grado di attaccare la profondità e che sappia giocare con e per la squadra. Il sogno della dirigenza risponde ad una vecchia conoscenza, quel Leonardo Mancuso che a Pescara, con Luca Valzania come compagno, fu protagonista della salvezza in B in extremis con Pillon in panchina e l'anno successivo il migliore nell'ultima bella pagina di storia biancazzurra: la semifinale playoff per la A con il Verona, sempre con il “Baffo da Preganziol” come allenatore. L'operazione è difficilissima nonostante il giocatore per motivi personali tornerebbe di corsa in riva all'Adriatico: il Mantova non ha intenzione di cederlo, soprattutto dopo la doppietta rifilata al Pisa nell'ultimo turno. A fine sessione le cose potrebbero mutare, ma forse potrebbe essere troppo tardi perchè, nonostante il Delfino sia alla finestra per una grande occasione tra gli esuberi di B, vorrebbe provare ad intervenire prima. Mancuso non è il solo cavallo di ritorno al quale si è pensato: sono state fatte valutazioni anche su Matteo Brunori, che Baldini ha avuto a Palermo (insieme allo spezzino Soleri, graditissimo al tecnico ma che difficilmente si muoverà). La sua posizione in rosanero non è più saldissima ma ha ingaggio alto e qualora facesse i bagagli avrebbe la fila in cadetteria. Diverso il discorso sul monzese Davide Diaw, che i brianzoli hanno provato già a proporre. I rapporti tra i club sono ottimi e la società di Galliani sarebbe disposta anche a coprire quasi tutto l'ingaggio (che per un anno è pari a 160mila euro lordi, 120 netti) del centravanti, che va a scadenza a giugno, è fuori rosa e non rientra nei piani futuri. Qui la perplessità è di ordine fisico: è reduce da seri problemi alla schiena che lo hanno costretto a finire sotto i ferri e l'idea del Pescara è di innestare in rosa un elemento già pronto. Piuttosto si guarda in casa Cittadella, dove ci sono Luca Pandolfi, il più gradito, ed Andrea Magrassi, in uscita certa dato che ha poco spazio e va a scadenza a fine campionato. I veneti avevano fatto un pensierino a Vergani come pedina di scambio, ma l'infortunio all'alluce che lo terrà fuori fino a febbraio è un ostacolo non da poco per provare ad imbastire l'operazione (anche il centravanti pescarese è a fine contratto e non sono nemmeno iniziati con l'agente Tinti i colloqui per un eventuale rinnovo). Ad oggi il giocatore più facile da portare alla corte di Silvio Baldini è il bresciano Flavio Junior Bianchi. Ancora giovane (è classe 2000) ma già con esperienza, saluterà le Rondinelle e sarebbe un investimento anche per il futuro. In uscita c'è da registrare un nuovo sondaggio della Salernitana per Davide Merola. L'intenzione del Delfino e del giocatore è di non separarsi e dunque difficilmente l'ala lascerà Pescara, ma in caso di addio il sogno per la sostituzione è il pisano Alessandro Arena, autentico pallino del ds Pasquale Foggia. Come esterni d'attacco si cerca solo un puntello che potrebbe essere Michele Bigonzoni della Cremonese, ora in prestito al Campobasso. L'Arena biancazzurro, il giovanissimo Antonio che dopo l'infortunio di Vergani verrà aggregato in pianta stabile alla banda Baldini, piace a più club di Premier League e a quel Betis Siviglia che doveva essere la sua destinazione prima dello sbarco a Pescara. Ma non sarà ceduto.
Commenti