Cosa resta del pari di Cremona?
Un punto che fa morale e classifica e la consapevolezza di un gruppo granitico
Un punto che fa morale e classifica, colto in extremis pur meritando - Mandorlini non ce ne voglia - anche di più. Ma resta altro in dote al Pescara dopo il debutto nella serie B 2018-19? Innanzitutto la consapevolezza di avere un gruppo unito, granitico, in grado di lottare, coeso, sino alla fine senza mollare. E non è poco. Certo, c'è da lavorare e da migliorare (da evitare le amnesie difensive, come in occasione del gol di Castrovilli), ma l'inizio è incoraggiante
Per spiegare meglio questo concetto, prendiamo in prestito le parole de Il Messaggero ed. Abruzzo di ieri in edicola.
""Del buon debutto del Pescara restano soprattutto un'immagine e qualche riflessione. L'immagine è quella finale, con tutta la panchina che si precipita in campo a festeggiare il gol di Mancuso come se fosse la gara della vita. Tutti in campo, nessuno escluso. Sembra una sciocchezza e invece no. Perché quando gli esclusi vivono la gara con quella partecipazione, vuol dire che il gruppo per il momento, è sano e partecipe. Buon segno.
Sul piano tecnico invece, la squadra ha confermato che la propria veste migliore è quella che assume quando assume un atteggiamento più aggressivo e si carica sulle spalle il peso di fare la partita. Come era già successo in per campionato, gli eccessi di timore o di passività non addicono alla squadra di Pillon che anche allo Zini ha iniziato un po' timida finendo per pagare sul piano del gioco e del risultato. In questa fase si è vista una squadra un po' timida, lenta nella circolazione della palla e con distanze un po' troppo lunghe tra centrocampo e linea difensiva".
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