Il momento e le prospettive del Pescara
Dalla situazione Zeman alle questioni di campo, spalti e classifica
E' un momento particolarissimo per il Pescara, tra campo e vicende extra campo. A catalizzare l'attenzione generale è ovviamente la vicenda Zeman, prioritaria su tutto (buona guarigione al mister!), ma il campionato non aspetta ed il Delfino deve fare i conti con una crisi di prestazioni, risultati sin troppo altalenanti, una classifica che vede allontanarsi anche il terzo posto e una cotenstazione sempre più viva in città nei confronti della società Vediamo punto per punto (4) la situazione attuale partendo dal tecnico:
ZEMAN - Si va avanti con Zdenek Zeman, almeno per il momento. A decidere per quanto, saranno le condizioni di salute dell'allenatore più che i risultti. Ma andiamo con ordine. Dopo la seconda sconfitta consecutiva non c'è stato alcun ribaltone sulla panchina del Pescara, come era parso già chiaro ai più nell'immediato post partita con la Spal e come anche annunciato in tv dal presidente Daniele Sebastiani. Le voci di un cambio si erano diffuse in città subito dopo il triplice fischio della seconda sconfitta di filadi un Pescara sempre più confuso e smarrito, nate da un confronto tra società e tecnico già negli spogliatoi dello stadio Adriatico. Nulla di clamoroso, ad ogni fine partita c'è subito un preliminare e breve confronto a caldo a prescindere dal risultato e dalla prestazione della squadra. Ed anche la presenza in tribuna di Gigi Di Biagio e Roberto Stellone, vociferati in città come possibili successori del trainer boemo in caso di esonero, non tragga in inganno: i due, legati da rapporti di stima ed amicizia col presidente Sebastiani, sono spessissimo sugli spalti a vedere le partite del Delfino e Stellone è solito anche seguire a all'Ughetto Di Fabio di Silvi Marina le sedute di allenamento di Zeman e della squadra, nell'ottica del normale aggiornamento e studio ai quali si dedica un allenatore al momento senza panchina (è comunque -come vedremo tra poco -un papabile timoniere se il boemo dovesse lasciare).
E domani è un giorno importante per mister Zdenek Zeman, non l'unico ma il primo a determinarne anche il futuro in panchina. Il tecnico boemo sarà nuovamente ricoverato nella Clinica Pierangeli in città per ulteriori accertamenti disposti dal dott. Stefano Guarracini e decisi dopo una visita di controllo effettuata nel pomeriggio di mercoledì a seguito della lieve ischemia transitoria accusata il 12 dicembre scorso. In base al quadro clinico che emergerà dagli esami verrà deciso se effettuare o meno un intervento chirurgico, con l'operazione alla carotide che potrebbe essere effettuata già nella giornata di lunedì, ovvero l'indomani della partita di Pesaro che Zeman, 77 anni il prossimo 12 maggio, seguirà in tv. E sembra proprio la via dell'intervento quella più probabile. La situazione cardiovascolare del tecnico sarà valutata in modo ancor più approfondito, poi eventualmente si opterà per intervenire ma nessun allarme: ai microfoni della TGR il dott. Guarracini, cardiologo di fiducia ed amico del mister, ha parlato in toni rassicuranti di situazione stabile pur facendo intuire che l'ipotesi dell'intervento non sia assolutamente da escludere. Comunque sia, l'assenza di Zeman in panchina non si esaurirà alla partita di domenica, specialmente in caso di operazione, e potrebbe dunque essere di più settimane: la società a quel punto potrebbe decidere di assumere una nuova guida tecnica e di non lasciare la responsabilità della prima squadra all'attuale vice di Sdengo, Giovanni Bucaro, e al collaboratore Diego Labricciosa. Sono comunque discorsi assai prematuri, anche se in città si moltiplicano i rumors sui possibili successori che vanno da Stellone a Baldini, passando per Padalino e Delio Rossi: la società aspetta l'evoluzione degli eventi, con la consapevolezza che la salute del tecnico venga prima di tutto il resto (Ciro Venerato al Tg3 Rai Abruzzo ha parlato anche di Galderisi e Gautieri, escludendo però Di Biagio). Di certo, però, non si farà trovare impreparata qualora i tempi di recupero di Zeman dovessero essere realmente troppo lunghi o comunque incompatibili con un recupero che consenta al boemo di essere al timone della squadra a pieno regime per il momento topico della stagione. Ieri intanto, esattamente come mercoledì dopo la visita di controllo al termine della quale è stato programmato l'imminente ricovero, Zeman ha assistito in borghese all'allenamento della squadra, diretto dal vice Bucaro. Ricapitolando il punto 1: Zeman non sarà in panchina a Pesaro e dopo gli accertamenti clinici si saprà cosa accadrà. La fiducia della società c'è ed è ancora solida, ma è chiaro che al netto delle condizioni di salute di ZZ la squadra debba dare sin da subito segnali di ripresa, sul piano del gioco e dei risultati, e lo staff dimostrare di avere in pugno la situazione e di aver finalmente trovato quelle certezze su uomini e scelte che finora in 26 partite non si sono avute. Per quanto ZZ sarà in panchina, a prescindere dall'esito della gara del Benelli, dipenderà dunque dalle condizioni di salute di Sdengo, che devono essere sempre monitorate dopo la lieve ischemia transitoria della quale era stato vittima a dicembre. Dipendesse da lui, che a maggio soffierà su una torta con 77 candeline, andrebbe avanti ad oltranza: è innamorato del calcio e sente di aver lasciato un discorso a metà. Lo ha ribadito anche dopo il ko con laSpal: “Sono rimasto a Pescara perchè l'anno scorso ho perso il campionato e volevo vincerlo”. Ma l'ultima parola spetta ai medici, dopo la società valuterà cosa fare.
QUESTIONE DI CAMPO E CLASSIFICA - I biancazzurri saranno ancora con head coach, per dirla col gergo del basket, qul Giovanni Bucaro che li ha già guidati in stagione in 3 impegni ufficiali facendo registrare un bilancio in perfetta parità: sconfitta (ed eliminazione) in Coppa Italia a Catania, pari ad Ancona (entrambe le partite furono disputate a dicembre) e vittoria contro il Pineto in campionato ad inizio mese quando Sdengo era stato vittima di un fastidioso attacco influenzale. A Pesaro il Delfino, ora sesto, andrà a caccia di punti vitali nella rincorsa al gradino più basso del podio perchè dopo l'infrasettimanale il terzo posto è diventato distante ben 7 lunghezze: la vittoria della Carrarese sul Gubbio ha prodotto l'allungo (la quarta piazza è del Perugia, ora a +5 sui biancazzurri dopo aver regolato di misura la Fermana). La squadra però di zemaniano non ha nulla al punto da non sembrare nemmeno una squadra. Non ha ritmo, non ha verticalità, tende a tenere troppo palla prima di smistarla in orizzontale o all'indietro senza mai innescare le catene esterne. E' troppo spesso piatta e monocorde e dimostra in ogni momento topico delle partite fragilità ed immaturità. Di certo nel quasi inesistente processo di crescita non aiutano i continui cambi di formazione, soprattutto a centrocampo: non esiste un undici base e la squadra viene troppo spesso rivoltata come un calzino. Al netto delle note e chiare carenze strutturali della rosa, ormai non più modificabile e migliorabile e figlia del solito mercato estivo frutto di compromessi eche la sessione di gennaio non ha dicerto migliorato, bisogna iniziare a crearsi delle certezze granitiche sulle quali appoggiarsi, evitando gli esperimenti di partita in partita. Solo così le prestazioni potranno crescere ed i risultati, che nel calcio sono sempre e comunque l'unica vera medicina per un ammalato, arrivare.
CONTESTAZIONE - Tornare a far punti, e farlo con continuità, non sarà fondamentale solo per classifica e morale della squadra ma anche per riallacciare il rapporto ormai logoro con un ambiente del tutto sfiduciato e rassegnato. Con la Spal più che il record negativo di presenze sugli spalti (3001 spettatori) ha fatto rumore la contestazione finale. Che non ha risparmiato nessuno. Fischi e cori sono piovuti copiosi nei confronti del presidente Sebastiani, del ds Delli Carri, di Zeman ma anche dei giocatori. Che però sono i meno responsabili di un campionato a dir poco deludente. Sui social intanto divampa la protesta con una etizione per chiedere ledimissioni del tecnico e un GruppoFacebook ad hoc.
VERSO PESARO - Per la partita di domenica, mister Bucaro ritrova Brosco e Di Pasquale in difesa ma dovrà fare a meno dello squalificato Aloi e dei lungodegenti Vergani ed Accornero che non saranno pronti prima della trasferta di Recanati del 5 marzo (l'ex Genoa, comunque, è più avanti nel suo percorso di recupero rispetto al centravanti). Davide Merola, infortunatosi contro la Spal nell'azione che ha portato al rigore poi fallito da Cuppone, non preoccupa eccessivamente ma verrà valutato di nuovo.
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