Gol fantasma: la storia del raccattapalle che fermò Savoldi
Il presidente degli arbitri Marcello Nicchi ha già allontanato l'idea della moviola in campo: "No, servirebbero cifre assurde". Ma c'è anche chi prontamente replica, ed è per la tecnologia in campo, ora e subito, come Galliani, per evitare nuovi casi di gol-non-gol. Anche se nemmeno la moviola ha ancora appurato se la palla colpita di testa da Rami nel primo tempo di Milan-Udinese abbia oltrepassato totalmente la linea di porta o meno.
Il grido di Adriano Galliani però è forte e alle parole di domenica pomeriggio ("Da domani farò la guerra per la tecnologia") sono seguite le lettere ufficiali a Carlo Tavecchio.
E' necessario andare avanti, o salvare, con i suoi dubbi e le imprecisioni, l'imperfetto gioco del calcio umanamente contestabile, ma nello stesso tempo genuinamente emozionante ? Cosa ci sarà in più affidandoci alla tecnologia, e cosa inevitabilmente si perderà ?
Tanti e fantasiosi, anche in passato, i casi di gol-non-gol, alcuni addirittura poetici, magari segnati all'ultimo secondo, altri meno, ma mossi addirittura da senso di orgoglio e appartenenza ai propri colori, come nella partita del raccattapalle più famoso della storia del calcio italiano, il raccattapalle che fermo' Savoldi.
Era la prima A dell'Ascoli, era il 12 Gennaio del 1975, al Del Duca c'era Ascoli-Bologna, il Bologna di Beppe gol, e lui, Domenico Citeroni, non era una giovane promessa della sua squadra del cuore, ma un semplice raccattapalle, tifosissimo e innamorato del calcio e dei suoi campioni.
Quella era una domenica come tante, una di quelle domeniche che per andare allo Stadio devi assolutamente arrivare entro le 10, perché, solo per i primi 12 ragazzini che si presentano in tempo, la partita e' gratis!
E lui i soldi per il biglietto non ce l'aveva mica....arrivo' prima, entro' e si piazzo', come al suo solito, accanto alla sua porta, sotto la Curva.
"Che aria di festa! I campioni delle figurine giocavano in carne ed ossa sul nostro campo, avevo16 anni." Domenico Citeroni racconta: "Noi ultimi in classifica con 7 punti, loro molto più su con 12. Dramma. Segna Landini, pareggiamo con Zandoli, poi si scatena Beppe Savoldi, che ce ne fa un paio. Non contento, al 90' è ancora solo davanti al portiere, lanciato da Bulgarelli. Tira, la palla passa sotto la pancia di Masoni, supera la riga bianca, nell'angolino, è gol, sarebbe il 4-1, ma io sono vicino al palo e con un calcetto, d'istinto, la ributto in campo. Il nostro difensore Castoldi mi guarda strano, come a dire: "Cosa ti e' preso?". Nel dubbio, però calcia il pallone lontano. L'arbitro Barbaresco pensa che il pallone abbia picchiato contro il palo e fa battere il calcio d' angolo. Si scatena un putiferio, finisce la partita. Mi accorgo subito dell'agitazione sulle panchine e me la svigno. Filo dritto a casa. Non racconto niente a nessuno. Neppure ai miei amici. Mi metto a letto senza nemmeno aspettare la "Domenica sportiva", ma due giorni dopo trovo i giornalisti all' uscita della scuola, e li' devo ammetterlo, eh, si, sono stato io a ribattere il terzo gol di Savoldi di quella domenica, e lo rifarei."
Da li' le ospitate alla Domenica Sportiva- "E la stretta di mano con Beppe Savoldi che mi disse: "Pensavo fossi più giovane". L'aveva presa bene. In fondo non avevo influito sul risultato. Due domeniche dopo, arrivò la Lazio campione d' Italia. Prima della partita, Chinaglia mi chiamò sotto lo spogliatoio e mi disse: "Se avessi rubato un gol a me, ti avrei strozzato".
Come finì? "L'Ascoli si salvò. Mazzone spiegò sui giornali che il merito era stato anche un pò mio, perché con quel gesto avevo fatto capire quanto la città amasse la sua squadra. Ero stato , e ne vado fiero, il dodicesimo uomo in campo."
...Oggi sarebbe stata tutt'altra storia....sarebbe impensabile immaginare un raccattapalle accanto alla porta, pensate alle ripercussioni verso società, arbitro e quarto uomo, un melodramma incredibile, con polemiche e polveroni infiniti, senza considerare multe e penalizzazioni per la squadra di appartenenza del raccattapalle .
"Ai miei tempi era tutto un altro calcio, più pane e salame....anche i calciatori erano uguali a noi, persone normali, ma veri campioni."
Così Savoldi non vinse la classifica marcatori, nonostante ne avesse diritto…arrivo' assieme a Pulici e Rivera in testa , con 'soli' 17 gol, ma Pulici, con una partita giocata in meno, vinse la classifica ufficialmente. Quel gol in più, lui, Beppe gol, l'aveva fatto, ma rimarrà per sempre alla storia tra i gol-non-gol più celebri di tutti i tempi .
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