Alla scoperta di Lubomir Tupta: "Colombo sa valorizzare le punte"
Attaccante di scorta, può giocare in più ruoli del reparto offensivo
Lubomir Tupta scalpita per diventare determinante nel Pescara e per orendersi definitivamente una maglia da titolare. Non sarà facile, perchè la concorrenza nel reparto offensivo biancazzurro è nutrita e qualificata, ma la punta è determinatissima
«Mi sto allenando be», ha detto l’attaccante durante la registrazione di “A cena con” su Rete 8, «perché voglio farmi trovare pronto. Posso giocare in tutti i ruoli dell’attacco ma il mio preferito è quello di punta centrale. Sono contento di essere qui a Pescara, in questi giorni ho apprezzato la città e il gruppo è solido. Poi Colombo mi piace perché fa un calcio che a noi attaccanti dà grossi vantaggi».
Lubomir Tupta arriva dalla Slovacchia, da un piccolo paese vicino a Presov. «Sono cresciuto tirando i primi calci al pallone quando avevo 8 anni a Jarovince, poi sono andato a giocare a Presov. Da subito ho fatto gol anche quando giocavo con i ragazzi più grandi di me e l’Italia l’ho vista come un punto di arrivo perché qui da voi il calcio è speciale».
Lubomir Tupta è arrivato a 15 anni a Catania, un’esperienza breve prima della chiamata del Verona. «A Catania mi trovavo bene anche se non fu facile lasciare la famiglia e gli amici e trasferirmi da solo. Poi, non parlavo inglese e neanche l’italiano, quindi all’inizio fu complicato. In quegli anni le cose in società non andarono bene e mi sono trasferito a Verona. Quanti gol ho segnato nelle giovanili? Di preciso non ricordo ma di sicuro più di 40».
Un bel biglietto da visita che è servito per la promozione tra i grandi e nell’anno di Fabio Grosso sulla panchina dell’Hellas Tupta affrontò anche il Pescara. «Con mister Grosso avevo un bel rapporto e mi sono trovato benissimo perché lui valorizzava tanto gli attaccanti. Poi arrivò Aglietti in quel campionato. Fummo promossi in serie A (stagione 2018-19), ma ho un ricordo stupendo di Pescara. In quella semifinale di ritorno all’Adriatico non giocai ma rimasi colpito dal pubblico e dal calore della piazza. Se c’era il rigore decisivo? Sono passati tanti anni…. Quando in estate mi è stato detto dell’interesse del direttore Delli Carri mi è tornata in mente quell’immagine e ho detto sì. Poi se una società ti fa un triennale vuol dire che crede in te e non potevo dire no ad una piazza come Pescara», ha raccontato ancora a Rete8.
Tupta parla anche del gruppo e di alcune amicizie consolidate negli anni. «Ho ritrovato Brosco e Crescenzi con cui ho giocato ad Ascoli e Verona e anche Pellacani che ha fatto il settore giovanile con me. Per Filippo mi dispiace molto, ha avuto un brutto infortunio».
Tupta svela anche i suoi idoli e la squadra dei sogni. «Da piccolo guardavo tantissimo il Real Madrid, per chi sogna di fare il calciatore credo sia il massimo. Un mio punto di riferimento? Come posso non citare Cristiano Ronaldo? Però per caratteristiche direi Lautaro Martinez». Real, Ronaldo e Lautaro: Lubomir Tupta ha scelto il meglio per inseguire i sogni……
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