Palermo-Pescara 1-1, le pagelle dei biancazzurri
Un punto che fa classifica e morale
A CURA DI MAURO DI MATTEO - Il Pescara torna da Palermo con un pareggio in tasca e con il rimpianto di una vittoria sfumata solo dagli undici metri, a causa di un penalty fallito da Brugman. Ma la strada intrapresa è quella giusta. conforta la prestazione di una squadra che è sembrata lontana parente di quella timorosa ed abulica vista nell’ultimo mese e mezzo
FIORILLO 6 E’ poco impegnato per gran parte della gara e si fa trovare sempre pronto. Nel finale però, con un’uscita a vuoto, stava per combinare la frittata. Crescenzi avrà come minimo una cena pagata dal numero uno biancazzurro.
FIAMOZZI 6 Coronado si prende gioco di lui in occasione del vantaggio rosanero. Si riscatta, però, offrendo una prestazione generosa fatta di tanta corsa e sacrificio.
CODA 6 Gioca con un giallo sulle spalle per quasi tutta la gara. Tiene comunque botta contro i temibili Nestorovski e La Gumina.
FORNASIER 6.5 Rientra dal primo minuto dopo essere stato messo in punizione da Epifani. Gioca una gara attenta e non si fa mai superare in velocità. Bravo nel respingere di testa alcuni palloni buttati in area dai rosanero nei concitati minuti finali.
CRESCENZI 6.5 Solita generosa spinta sull’out di sinistra. Riesce a contenere bene le incursioni del temibile Rispoli. Salva il risultato nel finale di gara salvando sulla linea dopo un’uscita a vuoto di Fiorillo.
COULIBALY 6 Si dedica soprattutto alla fase d’interdizione. Nella prima parte di gara lo fa discretamente anche se spesso mette in difficoltà i compagni quando si mette in testa di forzare la giocata. Dal 76’ MACHIN 6 Buono il suo impatto sulla gara.
BRUGMAN 6 Gara da sette in pagella fino a quando si prende la responsabilità di calciare il rigore del possibile vantaggio a quindici minuti dalla fine. Lo sbaglia, ed è un errore che costano due punti pesantissimi per l’economia del campionato dei biancazzurri. Peccato.
VALZANIA 7.5 Uomo ovunque. Corre, lotta, combatte e segna il gol del pareggio biancazzurro. E’ l’ultimo ad arrendersi ed l’unico che sembra crederci fino alla fine. Solo applausi per Valza.
MANCUSO 6 Riproposto da Pillon come esterno di fascia destra fa fatica ad inizio gara a trovare la giusta posizione. Nella ripresa è più intraprendente e si guadagna la pagnotta procurandosi il rigore del possibile vantaggio. Dall’86’ BALZANO S.V.
PETTINARI 6 Rientra dal primo minuto dopo le panchina di Brescia. Non gli riescono più le giocate di inizio campionato ma in generale svolge una gara di sacrificio facendo a sportellate con i difensori siciliani e andando a pressare i portatori di palla. Nella ripresa si divora sotto porta il gol del possibile vantaggio. Dall’81° COCCO S.V.
CAPONE 6.5 E’ molto più intraprendente rispetto a Mancuso. Ottima l’intesa con Valzania e Crescenzi sulla catena di sinistra. Prova spesso la giocata o l’assist per i compagni.
PILLON 7 “A Cittadella ho visto un ottimo Pescara, mi baserò su quello che è stato fatto. Zeman è stato un maestro, un punto di rifirimento”. Queste le parole del neo tecnico biancazzurro nell’immediata vigilia di gara. L’umiltà e il rispetto per il suo predecessore che solo i grandi allenatori hanno. E a Palero ha confermato sul campo ciò che lui stesso ha detto. 4-3-3 di zemaniana memoria con Brugman in cabina di regia e Pettinari terminale offensivo. Squadra corta, compatta che ha lasciato poco campo alla corazzata Palermo e ripartenze ficcanti. Mister Pillon ha lavorato soprattutto sulla testa dei calciatori cercando d’infondere positività e consapevolezza nei propri mezzi. Un pareggio che lascia sì l’amaro in bocca ai biancazzurri ma la prestazione odierna non può che rendere effetti corroboranti per l’immediato futuro.
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