Le premesse di Cosenza-Pescara
Biancazzurri per confermarsi, rossoblù per la prima vittoria
Sarà partita vera, questo è certo. Cosenza-Pescara non può mai essere una gara senza emozioni, la storia è piena di match combattutissimi. E oggi non farà eccezione.Il Pescara cerca continuità dopo la vittoria col Pordenone e cerca il secondo acuto esterno nell'anno solare 2019, il Cosenza addirittura la prima marcatura della stagione e con essa un successo: probabilmente non sarà una sfida spettacolare e memorabile sul piano squisitamente tecnico, ma ciò che conta sono i 3 punti. Su ambedue i fronti.
Nel Cosenza non c'è lo squalificato Braglia (2 turni di stop per la squalifica rimediata con la Salernitana, in panchina il vice Occhiuzzi) ed in avanti si deve fare a meno di Litteri. Spazio a Cerretta, 2 pali in 2 partite e tanta voglia di fare gol. "Abbiamo preparato nel migliore dei modi. Il mio obiettivo personale è superare il record di 7 gol stagionali, ma se la mia squadra dovesse centrare i playoff senza nemmeno un mio gol andrebbe bene ugualmente”. In realtà l'obiettivo del Cosenza è una tranquilla salvezza, a differenza del Pescara che punta a confermarsi nei playoff per poter essere poi una mina vagante.
Tra i biancazzurri nessun dubbio sul modulo di partenza, il 4-3-3 (ma in corso d'opera può essere modificato con le sostituzione, lo ha fatto capire Zauri alla viglia), ma dilemmi per il terzino destro (out Balzano, Ciofani è favorito su Zappa) e mezz'ala sinistra (Kastanos o Machin? Potrebbe scoccare davvero l'ora del cipriota). La riserva verrà sciolta solo all'ultimo. Con Bettella infortunato, scontata la conferma per il tandem Scognamiglio-Campagnaro dietro. In avanti, invece, si vedrà lo stesso tridente ammirato col Pordenone.
Infine, una curiosità: fu proprio un Cosenza-Pescara il 4 ottobre del 1964 in serie C ad inaugurare lo stadio San Vito. Sulla panchina rossoblù c'era Tom Rosati, appena arrivato da Chieti, che poi scrisse pagine indelebili nella storia del Pescara.
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