Alla Partitissima, ma con il fiatone
L'ultima gara del 2024 è il big match della stagione
Girone d'andata chiuso con il fiatone, ma comunque al primo posto. Complice il pareggio per 1-1 tra Ternana ed Entella, il Pescara ha mantenuto la vetta, ancora condivisa con le Fere che domenica saranno di scena all'Adriatico senza lo squalificato Vannucchi. A Campobasso è stata una partita dai due volti per un Delfino che, a ben guardare i numeri, registra una netta flessione di rendimento, Non si può parlare di crisi per una squadra che ha raggiunto il giro di boa con 40 punti, frutto di 12 vittorie e 4 pareggi, ma è innegabile che da un mese e mezzo le prestazioni non sono più di livello assoluto, riflettendo i propri riflessi sui risultati. Dal 3 novembre, giorno della prima sconfitta stagionale, quella immeritata di Pesaro, la banda Baldini ha collezionato 3 ko, 2 dei quali consecutivi e in casa (con il Pineto e con il fanalino di coda Legnago), 2 pareggi (ad Arezzo e Campobasso) e 3 successi, ci cui due assai risicati (a Gubbio, con gli umbri in 10 dal 3' della ripresa quando si era sullo 0-0, e con il Sestri Levante). Negli ultimi 45 giorni, insomma, solo la prova del Benelli, nonostante la squadra sia uscita dal campo a mani vuote, e quella interna con il rimaneggiato ed inesperto Milan Futuro (4-1) sono state in linea con un avvio di campionato nel quale il Delfino ha stupito tutti e costruito le proprie fortune. Nell'ultima partita del girone di andata il Pescara è stato versione Dottor Jekyll e Mister Hyde: colpito a freddo dopo 5 giri di lancette, per tutto il primo tempo non è stato capace di imbastire una vera reazione. Squadra piatta e monocorde, senza nerbo e senza idee, il Pescara ha sofferto la fisicità e la capacità di corsa dei Lupi del Molise, schierati a sorpresa con un 4-4-1-1 che ha dato pochi riferimenti ad una difesa che non aveva due elementi fondamentali come Pierozzi e Pellacani e che ha avuto difficoltà a trovare distanze e misure. Nella ripresa è stato un altro Pescara, per voglia, determinazione e pericolosità. Non a caso, con l'inserimento di Merola riferimento centrale che ha ricordato il Mertens di sarriana memoria a Napoli, il Delfino ha messo la freccia, con una doppietta proprio del Folletto di Santa Maria Capua Vetere che ha trasformato in oro due grandi giocate dei compagni, prima quella di Squizzato e poi, soprattutto, l'assolo alla Messi di Dagasso, senza dubbio il vero imprescindibile della truppa ed il miglior biancazzurro in questa prima metà di stagione. Una volta passato in vantaggio, però, il Pescara ha un po' tirato i remi barca, pagando dazio ad una condizione psicofisica non brillante e patendo gli assalti disperati dei Lupi feriti e determinati a prendersi almeno un punto, anche dopo l'espulsione ad inizio recupero di Benassai. E se in precedenza al fotofinish Brosco e soci si erano presi le vittorie con Pianese e Pontedera, stavolta, come con la Torres ad inizio torneo, all'ultimo respiro sono stati condannati a lasciare 2 punti pesanti in virtù del capolavoro balistico di Di Nardo che ha lasciato di stucco Plizzari e i 650 tifosi pescaresi al seguito. Per chiudere il 2024 manca adesso la Partitissima contro la Ternana, assolutamente da non perdere perchè vale davvero un pezzo del gradino più alto del podio. Poi, però, per cullare i sogni di promozione diretta servirà un mercato intelligente ed importante da parte della società. Almeno 3 le pedine necessarie per provare a volare: un attaccante prolifico, un centrocampista che possa fungere sia da play sia da mezzala e un terzino destro. La rosa di oggi, infatti, è andata già oltre le proprie possibilità.
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