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Baroni su Bjarnason: “Ecco come l’ho rigenerato a Pescara”

03.07.2015 09:54

Marco Baroni e Birkir Bjarnason si ritroveranno in Piemonte. L’uno sarà il tecnico del Novara, l’altro uno dei centrocampisti del Torino (deve ancora limare i dettagli dell’accordo economico con i granata, per questo non c’è ancora annuncio ufficiale: possibili colpi di scena). Sotto la guida di Baroni, Bjarnason è diventato un top player della Serie B ed ora è pronto a misurarsi con la Serie A dopo le due annate in massima serie con Pescara e Sampdoria. Non memorabili. Ma come è riuscita questa metamorfosi al vichingo? Merito essenzialmente di Baroni al quale, tra i tanti errori commessi, va ascritto il merito di aver trovato una giusta collocazione tattica ad un giocatore che nelle precedenti esperienze italiane aveva trovato difficoltà come mezz’ala ed in altri ruoli. In una lunga intervista a Tuttosport ieri in edicola, Baroni racconta la sua esperienza pescarese con Bjarnason. “Birkir è un ragazzo d’oro”, racconta il tecnico, “prima di tutto. Un grande lavoratore. E’ proprio il classico professionista serio, un calciatore che ha ancora tanta voglia di imparare. E ritengo che con un grande maestro come Giampiero Ventura possa esplodere definitivamente anche in serie A. Nella prima stagione a Pescara aveva evidentemente sofferto l’ambientamento, non è facile per chi arriva da così lontano e ha una cultur diversa. Poi quella stagione era culminata con una retrocessione, dunque era molto difficile giudicarlo. Nella Sampdoria ha giocato poco e non è riuscito a esprimersi l meglio”. Poi con Baroni allenatore la svolta per Bjarnason: “E’ un giocatore che ha le qualità tecniche e fisiche per stare in serie A e sono convinto che lo dimostrerà”. Ruolo e lingua i freni all’esplosione. Ora è pronto? “Lui predilige la parte sinistra del centrocampo, è una mezz’ala versatile. Agisce prevalentemente nella zona mancina perché è abituato anche in Nazionale a giocare da quarto in un 4-4-2 sulla corsia di sinistra. E’ diventato con me molto bravo nei tagli nell’ultima stagione: si butta dentro sfruttando le qualità fisiche e pure tecniche e infatti ha realizzato con me in panchina 10 gol senza calciare i rigori (chiederà la stagione con 12 sigilli, ndr). Molte sono state reti di inserimento, ha imparato a chiudere l’azione e a puntare la porta, ha finalmente trovato convinzione. Credo proprio che il Torino abbia fatto un ottimo acquisto, ma è da completare sotto il profilo tattico. Ventura saprà dargli i giusti insegnamenti: è un giocatore he ho rigenerato io, nel senso che ho trovato una collocazione precisa e si è davvero sbloccato”. In effetti era inamovibile e lontano parente del Bjarnason svogliato e abulico visto in precedenza vagare in campo con ruoli non su misura per lui. “E’ importante che riesca a parlare meglio l’italiano, perchè non lo parla ancora benissimo e questo può essere un limite. All’inizio era stato catapultato nel campionato italiano e non si sentiva importante, per cui questo lo ha frenato nell’apprendimento della lingua. In questo ultimo anno è cresciuto molto anche per quanto riguarda tale peculiarità: capisce bene e sta iniziando pure a esprimersi”. Ma lo farà in Piemonte.  

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