Tutti dietro la lavagna, ancora una volta

Tutti dietro la lavagna, senza se e senza ma. Nessuno escluso. Dietro la lavagna la società, che ha allestito un organico inesperto ed immaturo, magari anche di talento ma tutto da sviluppare, che non è stata in grado a gennaio di colmare le evidenti lacune. E, paradossalmente, senza prendere un paly di ruolo e cambiando un giocatore fatto e finito, ma a Pescara ancora realmente da vedere, come Tommasini per un giovane al debutto in categoria, interessante prospetto ma che ha necessità di maturare in un determinato contesto, ha peggiorato la situazione. Dietro la lavagna lo staff tecnico, che in 27 gare non è riuscito a trovare un vero undici base, cambiando ad ogni partita o quasi il centrocampo aumentando la confusione e non regalando nessuna certezza ad un gruppo giovane, senza esperienza e senza personalità. Dietro la lavagna i calciatori, che magari in futuro avranno una buona carriera ma che oggi, messi insieme, non sono una vera squadra e non hanno dimostrato in almeno 2 delle ultime 3 sconfitte consecutive anche un minimo di amor proprio, al di là delle difficoltà tattiche e tecniche. Si può perdere, ma non così. L'unica consolazione arriva dagli altri, che sembrano aspettare il Delfino in ottica terzo posto. Il ko del Perugia e il pari della Carrarese rendono un po' meno amaro un lunedì che sarà connotato dall'operazione a mister Zeman (in bocca al lupo, mister!) e dalle voci di un cambio, forse dettato dai medici prima che dalla societò, ma che è realmente nell'aria.