Il rimpianto nella carriera di Paolo Monelli si chiama Pescara
Per la rubrica "Gli ex biancazzurri", spazio al bomber classe 1963
In carriera aveva fatto bene ovunque aveva giocato. Da qualche parte addiittura benissimo. Paolo Monelli, classe 1963, ha un unico, grande rimpianto nella sua prolifica carriera: il Pescara.
Arrivò in biancazzurro dal Bari e Wikipedia riassume così la sua esperienza pescarese connotata da 4 gol in 15 presenze: "Nel 1990 torna in Serie B, passando al Pescara in uno scambio che porta Giacomo Dicara in Puglia. Nel corso del campionato 1990-1991 subisce un grave infortunio al ginocchio che lo tiene fermo per tutta la stagione successiva, conclusa con la promozione in Serie A; una volta ristabilitosi, entra in conflitto con la società per questioni contrattuali e viene posto tra i cedibili. Nel gennaio del 1993 accetta di scendere in Serie C1 trasferendosi al Vicenza".
L'ex centravanti biancazzuro di recente si è raccontato a "Storiedicalcio" ed ha messo proprio il Delfino in cima alla classifica dei personali rimpianti.
Qual è stato il flop della tua carriera, l’autogol più clamoroso, o il più grande rimpianto?
“La cosa che più mi ha rammaricato è stato l’infortunio: è stato quello che non mi ha permesso di giocare più in alto, perché mi sono fatto male a 28-29, in piena maturità calcistica. Giocavo nel Pescara in serie B, l’anno in cui gli abruzzesi conquistarono la serie A”. Era la seconda Serie A targata Galeone, quella con Allegri e Massara in campo per intenderci.
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