Qui Viterbo: si punta a fare uno scherzetto al Delfino
I leoni della Tuscia saranno un avversario ostico, bisognoso di fare punti
A CURA DI PIERFRANCESCO PROFILI - Il Pescara deve rimettersi presto in sesto. Dopo la striscia positiva di due vittorie, conseguite rispettivamente contro Avellino e Latina, i biancazzurri si sono fermati davanti al Crotone di Franco Lerda, che mercoledì ha sconfitto di misura gli abruzzesi allo Stadio Adriatico con un gol di Chiricò. Il Delfino dovrà ora vedersela con la Viterbese guidata da Giacomo Filippi, reduce da una sconfitta e ben due pareggi; il tecnico siciliano ha avuto anche una parentesi da giocatore proprio in Abruzzo prima nel Teramo e poi nel Pescina Valle del Giovenco.
LA COMPAGINE DELLA TUSCIA – La Viterbese non ha compiuto finora un ottimo campionato, anche se ovviamente sono state disputate solamente tre partite ufficiali. I leoni saranno un avversario ostico, bisognoso di fare punti e i ragazzi di mister Colombo dovranno mantenere la massima concentrazione onde evitare un replay della sfida settimanale svolta all’Adriatico. I tusci hanno a disposizione Murilo Otàvio, brasiliano classe ’95 nativo di Belo Horizonte dotato di una buonissima tecnica e propenso a mettere la palla in rete ma non dimentichiamoci di Simone D’Uffizi, talentuoso classe 2004 che proprio domenica ha messo a segno una doppietta contro la Fidelis Andria. Il giovane detiene un record: è diventato il primo calciatore classe 2004 italiano a segnare una doppietta nei campionati professionistici. Un trascorso nelle giovanili prima della Roma e poi della Lazio, seppur in entrambi la durata è stata breve; proprio i biancocelesti quest’estate hanno provato a strappare il gioiellino ai gialloblu per riportarlo alla base ma il patron Lotito si è dovuto arrendere di fronte al muro eretto dalla dirigenza della Viterbese. Domenica al Rocchi la gara sarà importantissima per entrambe le squadre, vogliose di far esultare nuovamente i propri tifosi e gli abruzzesi dovranno tenere certamente un occhio di riguardo per D’Uffizi, capace di impensierire non poco il reparto difensivo.
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