Clemenza: "Amore a prima vista con Pescara. Spero di restare a lungo qui"
Non ha dubbi l'attaccante: Pescara è il suo presente ed il suo futuro.
Luca Clemenza e Pescara, una storia che è ripartita l'estate scorsa dopo un anno di stop. «Amore a prima vista. Mi sono innamorato da subito di questa città e quando in estate il mio procuratore mi ha detto che c’era la possibilità di tornare, ho spinto subito per far trovare l’accordo. E spero di restarci a lungo». Non ha dubbi Clemenza: Pescara è il suo presente ed il suo futuro. L’esterno offensivo ha appena superato il Covid ed è tornato ad allenarsi con la squadra già da una settimana. L’ex Juventus ha parlato ai microfoni di Rete 8 Sport durante la registrazione di “A cena con” e subito ha fissato l’obiettivo per la seconda parte di stagione. «Abbiamo il dovere di credere nella serie B. Questa squadra può fare benissimo e può essere pericolosa per tutti nei play off. Noi ci crediamo davvero e vogliamo fare felici i nostri tifosi», le sue parole. «È vero, siamo partiti forte ma poi abbiamo avuto una flessione. E anche io avevo iniziato facendo bene poi sono calato di rendimento. La concorrenza con Galano? Assolutamente no, non c’entra. L’importante è che nell’ultimo mese di campionato abbiamo fatto meglio e ci siamo ripresi».
Clemenza e il tiro a giro? Allegri ne sa qualcosa, durante un test amichevole negli Usa. «Fu bellissimo quel giorno in maglia Juve quando segnai contro il Benfica con tutti i compagni a festeggiarmi. Poi ci sono riuscito ancora con il Pescara a Pisa in B e anche quest’anno. Diciamo che io ci provo, poi se trovo la porta può succedere qualcosa di bello». A Gubbio, in questa stagione, la sua serata più bella? «Mica tanto. Ho fatto una doppietta, ma abbiamo pareggiato. Ed ero particolarmente nervoso per quel risultato». È sfida aperta con Pompetti per il gol più bello del girone di andata. Quello del mediano a Chiavari o il suo a Gubbio? «Non c’è storia. Quello di Pompetti sicuramente però…». Dica pure. «Il girone di ritorno è lungo e spero di farne tanti altri».
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