IO MI FERMO QUI
L'addio di Pillon
Bepi Pillon si ferma in una piovosa serata di fine maggio. Saluta tutti e, commosso, se ne va. Senza sbattere la porta, perchè non è nel suo stile. E perchè non lo merita una piazza che lo ha sostenuto sempre, anche per andare in contrapposizione al presidente Sebastiani. Che invece a fine gara non ha parlato, forse per non togliere i riflettori a quell'uomo che ha portato il suo Pescara ad un passo da una finale playoff che ad agosto scorso sembrava utopia. O quasi.
Bepi da Preganziol non ha una panchina già ad attenderlo, ma dopo quanto fatto in meno di un anno e mezzo in riva all'Adriatico una squadra la troverà. Si è rilanciato, con il solo modo che conosce: lavorare.
“Ringrazio tutti, società, giocatori, tifosi, soprattutto Repetto che mi ha sempre sostenuto nei momenti meno propizi. La mia esperienza termina qui. Mi dispiace tanto. Una delle più grandi delusioni della mia carriera”, la sintesi delle sue parole di commiato. “Un episodio ha determinato il corso degli eventi". Ed ha determinato l'addio a meno di un'ora dallo scoccare del 27 maggio 2019.
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