Zeman: "Mi hanno detto che potrò tornare, sempre che qualche squadra me ne dia la possibilità...
"Io ci credo ancora": riecco Sdengo!
PREMESSA - Sorridente, di buonumore e tutto sommato in forma. Mister Zdenek Zeman si è presentato così ieri pomeriggio a Spoltore per la sua prima uscita pubblica dopo l'operazione che lo ha costretto a chiudere anzitempo la sua stagione agonistica e la terza avventura sulla panchina del Pescara. Era il 19 febbraio ed è trascorso dunque meno di un mese da quando, in due ore e 15 minuti di intervento, gli sono stati applicati 4 stent coronarici ed uno alla carotide dal dott. Stefano Guarracini, primario di cardiologia della clinica Pierangeli, e dai colleghi della Vascolare, D'Orazio e Salute, ma la convalescenza procede bene, come confermato dal day hospital di 10 giorni fa. E, a giudicare dalla risposta del pubblico presente ieri nella Sala Consiliare per l'evento “4-3-3, il gioco di Zeman”, nel quale il boemo ha presentato la sua biografia “La bellezza non ha prezzo”, nonostante lo stop forzato all'attività mister Sdengo resta amatissimo.
PROLOGO - «Stavo meglio prima, ma mi hanno assicurato che mi hanno rifatto nuovo», ha detto il boemo con il sorriso. «Sto bene ma non sono ancora io. Tra qualche tempo starò di nuovo come prima, anzi meglio di prima». L'obiettivo è sempre lo stesso: tornare a lavorare sul campo. Lo aveva detto a caldo dopo l'operazione, lo ha ribadito anche ieri. «Il dottore mi ha “aggiustato” e rifatto nuovo e mi ha detto che potrò tornare a fare quello che mi piace, sempre che qualche squadra me ne dia la possibilità. Io ci credo ancora. In questo periodo ho sentito molto affetto, ho ricevuto tanti messaggi di incoraggiamento e sono contento che gli sportivi mi seguano ancora». A Spoltore sono passati a salutare Zeman anche mister Giovanni Bucaro, già suo vice poi promosso a successore, ed alcuni giocatori (Merola, Dagasso, De Marco ed Accornero): inevitabile, quindi, parlare del Pescara e della grande novità registrata nell'ultima partita, il 4-3-3 zemaniano messo momentaneamente da parte per far spazio alla difesa a 3. «Visti gli ultimi risultati che non erano positivi ha dovuto cambiare qualche cosa», ha detto Sdengo “giustificando” l'allievo che ha cambiato strada. «La squadra è stata costruita per fare il 4-3-3 ma non ha reso, specie negli ultimi periodi. Visto che i risultati non venivano è stato giusto provare a cambiare qualcosa, anche se poi anche con la Carrarese il miglior momento della squadra è stato nel finale di partita con il 4-3-3. Mi immaginavo diverso questo anno, ci eravamo lasciati con 20mila spettatori contro il Foggia a giugno e in questa stagione non li abbiamo mai ritrovati, nemmeno all'inizio quando avevamo fatto 19 punti in 7 partite. E' un peccato, perchè Pescara può fare come Catania che porta sempre 15mila spettatori. Resto attaccato a questa squadra che ha tanti ragazzi giovani che avranno la possibilità di farsi valere in futuro. Auguro ai ragazzi di riprendersi e di far vedere le qualità che hanno, perchè le hanno davvero». Nella sua autobiografia manca l'ultimo anno, quello del ritorno con la B sfumata ai rigori nella semifinale con il Foggia, la lieve ischemia transitoria accusata il 12 dicembre 2023 e poi lo stop forzato del mese scorso. Ma ci sarà tempo per scrivere altre pagine della sua infinita storia d'amore con il pallone. «Non volevo mandare messaggi con questo libro, non lo volevo nemmeno scrivere», ha detto ridendo, «sono sempre venuti tanti giornalisti e scrittori e alla fine mi sono convinto di scrivere un po' la mia vita, che si è sviluppata sui campi. Faccio calcio da 50 anni e l'ho sempre fatto a modo mio, contento di poterlo fare e di dare qualcosa non solo ai giocatori ma soprattutto al pubblico»
CONCLUSIONE - Domanda: “Mister allora come sta dopo l’intervento? Le hanno consigliato di stare un po lontano dal calcio, la puó stressare e agitare!“ Risposta: «Il problema è che a me il calcio è unica cosa che non mi stressa!»
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