Prima squadra

Crisi senza fine. Pescara, battuto, umiliato e contestato

Sempre peggio....

30.01.2023 09:27

Pescara-Foggia 0-4, al termine della gara esplode la contestazione dei tifosi della Gradinata Adriatica e nel mirino c'era soprattutto il presidente Sebastiani. Critiche anche a tecnico e giocatori, meno aspre, successivamente confronto deciso ma leale tra Colombo e i supporters. Insintesi, questo il caldo post gara di un Pescara, battuto, umiliato e contestato (QUI VIDEO). Ma Colombo non salta, il presidente Daniele Sebastiani lo ha blindato a fine gara. “Il tecnico non rischia, nemmeno per sogno”, le parole a Rete8 del numero 1 di casa Pescara, bersaglio principale della contestazione dei tifosi a fine partita all'esterno dello stadio Adriatico. “Abbiamo parlato ed abbiamo analizzato una partita bruttissima, il Foggia è stato superiore e ha meritato la vittoria rendendoci pan per focaccia di quanto accaduto all'andata. Siamo stati troppo molli sotto tutti i punti di vista e ben poco concreti. Il Foggia, insomma, è stato superiore e bisogna fargli solo i complimenti. Dopo il primo gol rossonero ci siamo sfaldati completamente, non abbiamo vinto un contrasto e una squadra come il Pescara, se vuole ambire ad un qualcosa di importante, non può permetterselo. Non credo però che il Pescara sia in chiara involuzione, abbiamo fatto anche buone partite in questo periodo, come ad Avellino, ma può capitare di sbagliare totalmente una gara e fare una partita storta contro una squadra come il Foggia che si è dimostrato, in questo momento, di essere superiore. Il Foggia aveva più fame e arrivava prima di noi su ogni pallone. Non deve mai mancare l'aspetto del temperamento, in altre sconfitte c'era stato mentre col Foggia no". Nessun riferimento alla contestazione al novantesimo, cosa che invece è stata fatta a Tv6 (dove si è parlato anche di sviluppi societari e caso Lescano, QUI VIDEO). Il clima è ormai pesante in città e ora che la squadra arranca terribilmente escono fuori tutti i malumori che finora erano rimasti serpeggianti.  Mister Alberto Colombo ha incassato la fiducia della società, ma è stata la sola nota lieta di un pomeriggio da incubo. “Al di là della conferma da parte del presidente, ci sono tanta amarezza, rabbia e delusione”, le parole a caldo del tecnico. “I crediti prima o poi finiranno, non posso cullarmi sulle parole del presidente e farmi forte di quello che oggi dice. Può far piacere, ma c'è malumore e incavolatura al massimo. La prestazione è stata molto al di sotto delle aspettative, si poteva perdere ma non così. Diventa difficile commentare una partita così, anche perchè c'è poco da commentare, altre parole non credo servano. La gara è stata incanalata dalle transizioni, ne abbiamo subite troppe. Gli avversari con tecnica e gamba ci hanno fatto male in quelle situazioni, noi invece non siamo stati incisivi nel palleggio che è stato perimetrale e stucchevole. Il Foggia era ben messo, non ha sofferto minimamente e ci ha punito in modo pesante. Bisogna fare una profonda riflessione su tutto, non solo sul modulo, e non bisognerà lasciare nulla al caso". Ad esmepio bisognerà per davvero recuperare il rapporto con Lescano, rimasto anche col Foggia a guardare. E sembra che l'argentino non l'abbia presa bene, almeno a giudicare come è tornato in panchina dopo essersi scaldato ed aver visto esaurire le sostituzioni senza mettere piede in campo. In un colpo solo il Foggia ha vendicato la brutta sconfitta dell'andata, che è costata la panchina a Boscaglia, e ritrovato il successo all'Adriatico che mancava da quasi 30 anni (era l'aprile del 1993 quando i rossoneri allora guidati da Zeman si imposero per 4-2). Per il Pescara, dunque, la crisi è ancora aperta e la vittoria al novantesimo di 8 giorni fa con la Viterbese è stata una parentesi in due mesi da brividi. I numeri parlano chiaro. E sono inequivocabili. 7 ko di cui 4 in casa), 2 vittorie (una al novantesimo contro l'ultima in classifica) e 1 pari (interno e con remuntada di 2 reti subita) nelle ultime 10 partite. Numeri da retrocessione. E poi: -22 dal Catanzaro, -14 dal Crotone, quarta in classifica che si avvicina (si è a +6), attacco che non punge più (34 gol fatti, media scesa di tantissimo nelle ultime 10 gare) e difesa che incassa troppo (28 gol, nelle ultime 10 incremento di reti subite importante) e differenza reti ora pari a +6. il giocattolo si è rotto, inspiegabilmente. E una crepa iniziale è diventata una voragine, tra malumori nello spogliatoio che non sono affatti sopiti, in più elementi, e un ambiente sempre più depresso, amareggiato e incavolato. Queste le parole di Luca Palmiero, sempre nel post gara e sempre a Rete8. “Non so dare una spiegazione di ciò che è successo, analizzeremo la situazione nei prossimi giorni e troveremo una soluzione. C'è solo da stare zitti, stare a testa bassa e lavorare”. E Colombo, al di là delle rassicurazioni, rischia. Ci sono due altre gare in settimana, col Monterosi fuori e col Potenza all'Adriatico, ed è chiaro che senza risultati salterà. E' un film già visto. Pillon è in preallarme, nonostante non sia stato congedato con gli onori del caso dalla società all'epoca, perchè difficilmente si lancerà senza paracudute il novizio Memushaj (appena qualche mese sulla panchina della Primavera) o ci si rivolgerà ad altri emergenti di formazione biancazzurra (Iervese). In caso di ribaltone, servirà uomo in grado di guidare una nave in tempesta e non una (nuova, ennesima) scommessa). Intanto Con l'arrivo di Rafia (buttato nella mischia dopo 1 solo allenamento coi nuovi compagni) si può anche passare definitivamente al 4-2-3-1, il modulo che l'estate scorsa aveva in mente Colombo e che poi ha dovuto accantonare per la mancanza di un trequartista (c'era all'inizio, era Clemenza che è stato sacrificato per Lescano e non è stato rimpiazzati da alcun omologo, come era nei desiderata del tecnico). Ma oggi più che su moduli, tecnica e tattica serve lavorare sulla testadi u gruppo che sembra essersi smarrrito, pallida controfigura che il 27 dicembre, giorno dello scontro diretto (e dell'inizio della crisi), era a soli 3 punti dal Catanzaro dei record (che al pari di Crotone ed altre squadre di vertice degli altri gironi si è rinforzato sul mercato, il Delfino invece non sembra proprio averlo fatto…) e si sognava l'aggancio…..

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