Prima squadra

Marino: ‘Il problema del Pescara è il Pescara’

20.02.2014 12:26

MarinoPasq


“Il problema del Pescara è il Pescara: quando siamo tutti concentrati possiamo competere con chiunque, quando invece arriviamo al campo con la testa vuota perdiamo”. L’analisi di Pasquale Marino è secca e precisa per individuare le problematiche del Delfino. Nell’inusuale conferenza stampa del giovedì – dovuta alla partenza anticipata del Pescara in direzione Puglia – il tecnico biancazzurro analizza il momento difficile. “Veniamo da 5 sconfitte tutte diverse tra loro, con il Trapani ad esempio dovevamo fare 3 punti per attenzione, condizione fisica e prestazione, mentre nelle altre qualcosa è cambiato, in particolare c’è stato qualche calo di tensione a livello inconscio. Con il Varese non è stata una brutta partita, sono stati gli episodi a determinarla e la foga di voler vincere ci ha condizionati”.

La settimana è stata durissima a livello emotivo: “quando ci sono delle difficoltà, si corre insieme con compattezza e remando tutti dalla stessa parte. Dobbiamo crescere caratterialmente. Stiamo cercando di ripartire pensando solo alla partita e facendo quadrato, in ballo c’è il bene del Pescara e non quello dei singoli calciatori o dell’allenatore. Dobbiamo dare tutti un qualcosa in più, ci stiamo allenando bene e i frutti dovremo raccoglierli per forza. C’è la voglia da parte di tutti di uscire da questo momento, dobbiamo ritrovare la tranquillità e la normalità. La pressione non aiuta”.

Unirsi e compattarsi per ritrovare la via smarrita, quella della vittoria: “non alleno un gruppo di lavativi, i ragazzi sono i primi ad essere consapevoli del momento. Il ritiro? Dopo il confronto tra le varie componenti ho proposto alla società, che ha accettato, di non proseguire ma di partire un giorno prima. Mi sento in discussione? Se gestisci un’azienda o ti fidi o non ti fidi, se sono qua significa che ho la fiducia della società. L’obiettivo è sempre il bene del Pescara. Ho rischiato il posto? Non avevo avuto questa sensazione la settimana precedente nonostante le chiacchiere. Probabilmente il gruppo è unito e la società lo vede e lo percepisce. Bari ultima chance? Non sono nella testa della società, è da chiedere a loro. Intanto io penso positivo”.

Sulla sfida in Puglia non concedere deroghe alla consuetudine di svelare in anticipo modulo e uomini (“ho varie soluzioni, quando si approccia bene la partita tutti i sistemi sono buoni”) ma chiede – anche se non lo dice apertamente – umiltà alla sua truppa: “pensavamo di essere diventati fortissimi dopo il periodo positivo, per essere fortissimi dobbiamo andare sempre al massimo e non avere cali di tensione”. 

Commenti

PAIRETTO sarà l'arbitro di BARI - PESCARA
Cancelliamo l’omofobia, lo sport scende in piazza