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Roberto Stellone, lo specialista delle promozioni

12.11.2014 11:39
Roberto Stellone, ovvero lo specialista delle promozioni. La lungimiranza e il fiuto del presidente Maurizio Stirpe hanno fatto le fortune calcistiche del Frosinone e su, e la scelta di affidargli la guida della prima squadra è anche derivata da un suo atteggiamento virtuoso che non fece restare indifferente il massimo responsabile del club ciociaro. Roberto Stellone, alla scadenza del contratto con il Torino si trasferisce al Frosinone, che anche grazie alle sue reti raggiunge la salvezza; impresa non riuscita l’anno successivo. Pochi giorni dopo la retrocessione, annuncia di appendere le scarpette al chiodo, di ritirarsi dal calcio giocato, a ciò indotto dall’ennesimo infortunio di cui era rimasto vittima e per non pesare sul bilancio societario con un ingaggio esagerato per la Lega Pro.  A Stirpe il gesto non sfuggì  che gli affidò la guida della Berretti, portata da Stellone alla conquista del tricolore di categoria. Dalla Berretti alla prima squadra il passo è breve. Un primo traguardo fu raggiunto agevolmente  con una tranquilla salvezza.  Lo scorso anno, con lo zoccolo duro dei ragazzi della “sua” Berretti e acquisti mirati,  in società si comincia a prendere in esame un traguardo ambizioso: recuperare dopo tre anni la serie cadetta. Obiettivo raggiunto l’8 giugno 2014 al “Matusa”, davanti a circa diecimila sostenitori, nella finale play off  in cui il Frosinone ha la meglio per 3-1 sul Lecce di Franco Lerda. Per la società ciociara è la seconda promozione in serie B, dopo quella dell’11 giugno 2006 con Ivo Iaconi alla guida.“Abbiamo dovuto ricorrere ai tempi supplementari, ma ci stava tutto per poter festeggiare alla grande il ritorno in serie B”. dirà Stellone. “Vincere da allenatore è tutta un’altra emozione rispetto a quando lo fai da giocatore (quattro promozioni  in A con Lecce, Napoli, Genoa, e Torino). E’ stato un anno felice e di grandi emozioni coronato da un cammino ai play off che resterà indimenticabile per me”. La sua carriera calcistica ha dovuto fare non poco i conti con la malasorte che gli ha procurato diversi stop di natura muscolare (otto interventi di cui quattro al tendine d’Achille). Nato a Roma il 22 giugno 1977,  è il più giovane allenatore della serie B. Dopo di lui, con due anni in più, un altro Roberto, D’Aversa, che guida il Lanciano. Il più anziano, con 24 anni di differenza, è Walter Novellino del Modena. Cresciuto nella Lodigiani, attaccante di razza, gran colpitore di testa e  con una tecnica di primo livello, le sue qualità non sfuggono agli esperti di mercato. Parma, poi Lecce, dove con 19 presenze e 6 reti contribuisce  alla promozione dei salentini. Rimane in serie B, nelle file del Napoli, dove realizza 10 gol in 36 partite conquistando un'altra promozione in A. L’esordio nella massima serie contro la Juventus, vittoriosa per 2-1, con il gol partenopeo messo a segno dal “bomber di Ciampino”. La sua avventura a Napoli, dove gli sarà affidata anche la fascia di capitano, è caratterizzata  da 102 partite e 33 goal. Dopo una parentesi a Reggio Calabria,  nell'estate  2004 passa al Genoa per fare coppia con Diego Milito (”il compagno più forte che ho avuto”). 18 reti in  29 gare e nuova promozione, però annullata, con retrocessione del Genoa in sere C. Stellone passa  al Torino, rifondato da Urbano Cairo, dove ottiene una nuova promozione. Poi il Frosinone, dove la passione per il calcio gli ha fatto amare la panchina. A proposito di colleghi, Maurizio Viscidi (non eccessivamente rimpianto a Pescara)  è quello a cui è più legato, mentre in assoluto il modello a cui si ispira è Diego Simeone dell’Atletico Madrid. A Frosinone Stellone fa gruppo con  una piccola colonia di pescaresi o ex. Il primo riferimento è per papà Gaetano, anche lui calciatore ma diverso fisicamente, che ha indossato 21 volte la maglia del Pescara nella stagione 1969-70, come nel 2003-04 Giorgio Gorgone (16 partite e un gol),  l’ombra di  Stellone. Il suo fido secondo. Il tattico. Nell’attuale rosa si avvale di Schiavi, Pigliacelli, Zanon, Gessa,  Soddimo,  Daniel e Matteo Ciofani. Se analizziamo il brillante campionato e i risultati, salta all’occhio che i numeri denotano un rendimento costante, anche se le partite che attendono i ciociari prima del giro di boa sono maggiormente a rischio di quelle disputate finora. Gli exploit più clamorosi che hanno portato all’attenzione degli addetti ai lavori il cammino della squadra di Stellone, sono da ritenere il 5-1 ottenuto contro il Lanciano al “Biondi”, il 4-1 sul campo del Latina in un infuocato derby, e il 4-1 rifilato sabato scorso al Trapani.

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