Marinelli: "Sebastiani non andrà via. E..."
Così a Il Centro: "Stagione da dimenticare, ma i giochi sono ancora aperti. Salvezza possibile"
Dopo Vincenzo Marinelli. Dopo un lungo, lunghissimo silenzio è tornato a parlare Vincenzo Marinelli, presidente onorario del Pescara. Lo ha fatto a Il Centro, dicendo cose assai interessanti. Ecco le principali dichiarazioni rilasciate al quotidiano abruzzese:
Marinelli, che cosa sta succedendo al Pescara?
«Bella domanda... Questa è la classica annata storta, dove tutto va male e la fortuna ti volta le spalle. Io credo, però, che, questa squadra, analizzando i singoli elementi, non sia scarsa, anzi ci sono tanti buoni giocatori; poi, però, le prestazioni non state all’altezza della situazione. Abbiamo avuto dei problemi in difesa e in attacco, tra infortuni e assenze; invece a centrocampo l’abbondanza di giocatori è evidente. In alcune situazioni abbiamo pagato a caro prezzo determinate scelte e, poi, me lo consenta, siamo stati anche sfortunati».
La salvezza diretta è distante nove punti, i play out sono a sei lunghezze e mancano otto partite dalla fine. Il Pescara, dopo le ultime prestazioni, è condannato alla retrocessione?
«Ma sta scherzando? Assolutamente no. Nulla è perduto e la matematica non ci condanna. Tutti devono fare di più, lottare e tirarsi fuori da questa situazione per evitare il dramma sportivo della retrocessione in C».
Quali sono gli errori commessi quest’anno?
«Forse qualche scelta iniziale nel costruire questo Pescara è stata azzardata. Poi i risultati negativi ti portano dentro una spirale pericolosa e venirne fuori è sempre difficile. A prescindere dall’epilogo, questa è una stagione da cancellare».
Il presidente Daniele Sebastiani come sta vivendo questa situazione?
«Lo vedo deluso e molto amareggiato, poi è normale che con le critiche e le contestazioni diventa tutto più difficile».
Ha vissuto situazioni simili a questa annata?
«Certo. Io ho vinto campionati e centrato promozioni, ma sono anche retrocesso».
In una situazione analoga a questa stagione?
«Sì, una volta con una retrocessione in quarta serie (nel 1972, ndr). Con contestazioni della tifoseria e tanti momenti di tensione».
Secondo lei, Sebastiani rimarrà al timone del Pescara anche l’anno prossimo in caso di serie C?
«Non vedo alternative in giro. Se va via lui che facciamo? Consegniamo la società ai soliti avventurieri? Quest’anno è stato tragico sotto tanti punti di vista, lo dice uno che ne ha viste parecchie da dirigente del Pescara. Sebastiani resterà al timone perché in questo momento è l’unico che può garantire un futuro. La gente non capisce che non ci sono più imprenditori italiani disposti a impegnarsi nel calcio. Guardate Roma, Inter e Milan e tante altre società. Sono finite in mani straniere».
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