Il Pineto batte il Pescara in amichevole
Memorial Serra a Silvi amaro per il Delfino
Il Memorial Serra con la sfida tra Pescara e Pineto, ormai un classico dell'estate del pallone in Abruzzo, quest'anno è stato anche un anticipo di campionato. Da prendere con le molle, ovviamente, perchè è pur sempre calcio d'agosto fortemente condizionato dai carichi di lavoro, dalle assenze e dal mercato. E' finita 2-1 per la matricola di serie C, che ha battuto il Pescara in una gara che non fa molto testo ma che per la neopromossa regala prestigio ed entusiasmo. Per il Delfino c'è tanto, tanto da lavorare….
LA CRONACA:
Il Pescara al calcio di inizio è sceso con Ciocci tra i pali, difesa formata da Milani, Brosco, Mesik e Floriani Mussolini, centrocampo con Dagasso, Squizzato e Manu e tridente con l'esordio di Tommasini in mezzo supportato dalle ali Merola ed Accornero (in panchina Plizzari, Belloni, Pierno, Pellacani, Moruzzi, De Marco e Cuppone). In lista non figurano mora e Kolaj, al passo d'addio. Nel Pineto c'è tra i titolari l'ex Germinario (con Lombardi, transitato nel Delfino senza mai giocare). Botta e risposta nei primi 10 minuti, con Chakir che porta avanti al 4' la squadra di Brocco ed Amaolo grazie ad uno sbandamento difensivo dannunziano ed Accornero, sfruttando un errore in uscita di Lombardi, rimette tutto in parità 4 minuti dopo (10'). Traini alza subito bandiera bianca causa infortunio ma il Pineto continua ad essere più brillante del Delfino. Si vede molto poco sul rettangolo verde e quel poco è di marca pinetese: il Delfino risente dei carichi di lavoro pesanti. Le trame non sono fluide, per niente e dietro si soffre la non comunque trascendentale spinta del Pineto che comunque si fa apprzzare per intraprendenza e volontà. Il primo tempo scivola via senza grossi sussulti: più Pineto che non Pescara, alla fine dei primi 45' il punteggio resta quello maturato nei primi 10' (1-1). Ad inizio ripresa la girandola di sostituzioni muta volto del Delfino e si chiude nell'intervallo la prima gara di Tommasini in maglia biancazzurra (nera oggi, in realtà, con inserti oro). Moruzzi per Milani, Pellacani per Brosco e Cuppone per Tommasini le sostituzioni in casa Delfino, che in avvio trema per l'errore a tu per tu, abbastanza clamoroso, di Volpicelli dopo un assolo da categoria superiore. Al 56', con Ciocci non esente da colpe sul tentativo di respinta e la difesa complice (in particolare Pellacani) sull'evoluzione dell'azione, il Pescara va sotto. Merito anche (ovviamente) di Ruggiero, l'autore della giocata vincente. Entrano poi Masala e Pierno per Merola e Floriani Mussolini, cambiando tutta la corsia di destra, nel Pescara. Gli uomini di Zeman sono scarichi fisicamente e mentalmente, poco brillanti, nelle giocate e comunque in ritardo. Poca attenzione e poca reattività in generale e non è un caso. Tutto preventivato, nessun campanello d'allarme. Ed è il Pineto al 77' a sfiorare il tris. Nel finale di tempo toccato duro Masala (le condizioni condizioni da valutare, ma rientra in campo e conclude il match regolarmente e dunque non sembra un problema che preoccupa). Il Pescara,che in generale ha creato molto, molto poco, nel finale crea zero (eccetto un'azione fermta per fuorigioco e una giocata di Cuppone in pieno recupero, senza esiti comunque) e al triplice fischio vede sancire la vittoria degli avversari di giornata.
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