Società, allenatore, giocatori: il punto sul Pescara
Tanti interrogativi ...
Il futuro del Pescara è ancora un gigantesco punto interrogativo, ma tra fine mese e la prima settimana di giugno l'orizzonte si schiarirà. Per quel periodo, infatti, si capirà se andrà in porto la cessione del club, come spera il presidente Sebastiani che si dichiara ottimista, oppure no. Di certo, sarà Sebastiani a provvedere all'iscrizione al campionato (scadenza 22 giugno) e a tutte le pratiche burocratiche inerenti. Dalla vicenda cessione societaria dipenderà ovviamente la programmazione della prossima stagione, a partire dalla scelta dell'allenatore e del direttore sportivo. Sebastiani affiancherà i nuovi proprietari per un biennio, ma se il closing dovesse tardare troppo e non arrivare, sarebbe lui a definire i programmi per la stagione 2022-23.
In questo caso, sul fronte d.s. dovrebbe restare Luca Matteassi, che è stato sondato dal Novara come alternativa a Moreno Zebi ma che ha come preferenza la permanenza in biancazzurro (nessun riscontro sulla voce in chiave Delfino su Antonio Obbedio del Renate, reduce da due stagioni storiche in Lombardia concluse con una doppia qualificazione ai playoff), mentre per la panchina ci sono più nomi in lizza. Con Colavitto fresco di biennale ad Ancona e Torrente che ha praticamente trovato l'accordo col presidente Sauro Notari per valutare la possibilità di continuare a Gubbio (il tecnico era lusingato dal possibile interesse del Pescara e lascerebbe l'Umbria in caso di chiamata del Delfino o del suo mai dimenticato amore da giocatore, il Genoa), la rosa di papabili parte da Stefano Vecchi della FeralpiSalò, che è il preferito, Bruno Caneo, in uscita dalla Turris, Roberto Taurino, fresco di addio alla Virtus Francavilla, Mirko Cudini, che ha appena salutato la panchina del Campobasso ed è stato già sondato, e si chiude con l'ultimo trainer, Luciano Zauri.
Sul fronte giocatori, tra coloro che vanno in scadenza al 30 giugno colui che potrebbe rinnovare è il portiere Alessandro Iacobucci. Il 32enne, pescarese doc, ha dato prova di essere elemento affidabile e potrebbe essere il titolare in caso di addio (probabile) del baby Sorrentino, appetito da club di categoria superiore (Cagliari in primis) e probabile cessione assai remunerativa insieme a Delle Monache (che piace tanto in A, con Fiorentina avanti su Sassuolo, Sampdoria, Juventus e Milan) e Veroli (piace in B). Difficilmente proseguirà l'avventura biancazzurra di Pontisso, che aveva rinnovo automatico in caso di promozione in B e che ora a parametro zero fa gola a mezza cadetteria, e di Drudi. L'agente del difensore, Alberto Bergossi, attende una chiamata da settimane dal club, ma con Sebastiani impegnato nelle trattative per la cessione della società il suo telefono è rimasto muto. Drudi piace a Modena, Cesena e Reggiana, ma non è da trascurare l'ipotesi Padova. Massimo Oddo è un suo estimatore e l'ultimo rinnovo di Drudi a Pescara arrivò proprio quando c'era l'attuale trainer padovano in panchina (ottobre 2020). C'è poi la questione Memushaj. Lo straniero con più presenze ufficiali nella storia del Delfino ha ancora un anno di contratto, ma ha tre strade davanti: onorare il vincolo e chiudere in biancazzurro, appendere già gli scarpini al chiodo per iniziare la carriera da allenatore nel settore giovanile pescarese, o scendere di categoria in una squadra probabilmente abruzzese (ha scelto di vivere a Pescara a fine carriera) per un paio di stagioni da protagonista. De Marchi, Di Grazia, Borrelli e Bocic rientreranno dai prestiti ma il loro destino è tutto da scrivere, come quello di molti dei giocatori sotto contratto: resteranno pochi elementi della vecchia rosa. In entrata, ovviamente, è tutto fermo nonostante radiomercato accosti al Delfino la punta Rolfini dell'Ancona, Giorgini del Latina e il terzino Martina della Pistoiese.
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