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Il Bologna: la super favorita che ha rischiato grosso

04.06.2015 09:06

Domani sera il Bologna scenderà con il lutto al braccio per ricordare G. B, Fabbri, ex allenatore dei rossoblù e scopritore di Paolo Rossi da ala destra a centravanti. Il Bologna, scottato dagli errori commessi contro l’Avellino,  ha bisogno di due prestazioni d’autore per centrare il suo obiettivo. Al timone dei Felsinei, da circa un mese, c’è una vecchia conoscenza del calcio pescarese: l’ex allenatore Delio Rossi. Accantonato Lopez a tre giornate dal termine dopo la sconfitta poi decisiva di Frosinone, l’ex Lazio con due pareggi e la vittoria contro il Lanciano ha concluso il campionato al quarto posto fallendo la promozione diretta e rischiando di essere sorpassato dallo Spezia. Il tecnico romagnolo ha saputo ridare compattezza ad una squadra ricchissima di individualità ma con poco spirito di gruppo. Nelle ultime partite Delio Rossi ha virato dal 3-5-2 del suo predecessore al 4-3-1-2 a rombo. Il valore aggiunto del tecnico romagnolo, però, è stata la capacità di recuperare più uomini alla causa. Rossi ha saputo rivitalizzare i suoi senatori. Uno fra tutti Matuzalem che, con i suoi 35 anni il prossimo 10 giugno, è stato il primatista dei suoi per palle recuperate e passaggi completati contro l’Avellino. A lui si aggiungono il portiere italobrasiliano ex Sampdoria Da Costa, Maietta, Casarini, Sansone, Acquafresca (in forse) e Cacia per un attacco di categoria superiore. Proprio Cacia, oggetto dei desideri nei mercati biancazzurri degli ultimi anni, con un solo tiro ha steso l’Avellino e portato in finale i suoi. Dopo una stagione da titolare con Lopez, con Rossi Cacia ha faticato per trovare spazio tra gli undici iniziali. Durante i playoff in soli 45’ è riuscito, con un solo tiro ed un gol pesantissimo, a ribadire la sua importanza nell’attacco felsineo confermando come, in queste partite, esperienza, concentrazione e determinazione siano fondamentali.  Non bisogna poi dimenticarsi di Morleo, Ceccarelli e Perez che, al di là della loro presenza in campo o meno, sono tasselli chiave anche in fatto di serenità all’interno dello spogliatoio. Poco importa quindi il piazzamento in classifica: con una vittoria ed una sconfitta e la parità di gol con l’Avellino, gli emiliani hanno imparato dopo la traversa al 90’ di Castaldo quanto questo sia un vantaggio esiguo se considerato importante. La vera innovazione di Delio Rossi è la ritrovata solidità difensiva al di là dei tre gol subiti al Dall’Ara. Il pacchetto arretrato, orfano sia di Gastaldello che di Maietta, era composto dal classe ’92 Masina e dai classe ’94 Oikonomu, Mbaje e Masina. Nell’andata ad Avellino, invece,  i rossoblù hanno chiuso con la seconda miglior retroguardia in assoluto dei cadetti dopo quella del Carpi con35 gol incassati. A ciò si aggiunge una ritrovata concretezza: in entrambe le gare con i campani, nonostante il possesso palla e la supremazia territoriale sia stata nettamente a favore dei lupi, i rossoblù l’hanno spuntata con la loro rosa di grande qualità e l’esperienza di chi sa attendere per poi affondare a colpo sicuro. Dopo il Carpi in campionato e il Vicenza nella semifinale playoff, domani sera il Pescara dovrà scardinare la retroguardia del Bologna, la squadra più blasonata e data da tutti ad inizio stagione favoritissima per la promozione in massima serie. Una finale emozionante tra due squadre simili per alcuni versi ma molto diverse per altri: il miglior attacco contro la seconda miglior difesa, l’esperienza di Delio Rossi e i suoi contro la freschezza e il brio di Massimo Oddo e dei suoi biancazzurri.

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