Pescara - Varese: storia, statistiche, curiosità e precedenti

Dopo il pareggio last minute in superiorità numerica al Curi di Perugia, i biancazzurri di Baroni giocheranno l’ultima partita in casa del girone di andata la vigilia di Natale con il Varese quartultimo in classifica Pescara – Varese, tutte le statistiche. In 19 partite i lombardi hanno di media 24’ 22” di possesso palla, i biancazzurri 24’ 18”. Sono 546,8 i palloni giocati dal Varese ad incontro con il 54,1% di passaggi riusciti (537,4 palle giocate con il 62,3% il Delfino). Gli uomini di Stefano Bettinelli hanno il 41,5%  di pericolosità con 8’ 44” di supremazia territoriale e 10,2 tiri a partita di cui 3,8 nello specchio. I dannunziani hanno, invece,  il 48,8% di pericolosità con 9’31” di supremazia territoriale e 12,3 conclusioni di cui 4,5 in porta. L’indice di pericolosità misura la capacità offensiva di una squadra ed è composto da quattro principali variabili valutate in maniera oggettiva in funzione del contributo marginale apportato alla probabilità di vittoria e sono: la capacità di mantenere il possesso palla, la capacità di verticalizzare, la capacità di arrivare al tiro e la capacità di creare occasioni da rete. Pescara – Varese, i precedenti all’Adriatico. Sono dieci i precedenti in Abruzzo tra il Delfino e i lombardi, tutti in serie B. Il bilancio è in favore del Pescara con 6 vittorie, un pareggio e tre vittorie biancorosse. Sono 15 le reti messe a segno dai biancazzurri, nove i gol varesini. La prima partita in assoluto risale al lontano 23 novembre 1975, al ‘Franco Ossola’ Varese – Pescara finì 0-1 con gol al 32’ di Mutti. Nel ritorno all’Adriatico gli uomini di Tom Rosati furono nuovamente sconfitti dai biancorossi di Pietro Maroso. A fine campionato il Delfino concluse a metà classifica e i varesini persero il treno per la Serie A per 1 punto concludendo al quarto posto dietro il Foggia di Cesare Maldini. La stagione successiva  al timone del Pescara arrivò Giancarlo Cadè: nella prima giornata di ritorno il gol al 73’ di La Rosa regalò il successo, poi fondamentale, ai biancazzurri. A fine stagione gli abruzzesi furono promossi per la prima volta in massima serie. Dopo l’immediata retrocessione, il Pescara di Angelillo nella terza di andata s’impose 2-0 contro i biancorossi di Rumignani: a fine stagione il Delfino riuscì a risalire immediatamente vincendo gli spareggi al Dall’Ara di Bologna con il Monza davanti a 40.000 tifosi biancazzurri. Anche in questo caso il Pescara non riuscì a salvarsi in massima serie. La sfida si ripropose nel campionato cadetto per tutta la prima metà degli anni ’80 con un pareggio, una vittoria lombarda e due successi biancazzurri. Dopo la retrocessione in C1 dei varesini nella stagione di B 1984/85, le due squadre tornarono ad affrontarsi in campionato ben 17 anni dopo. Il neo promosso Delfino di Di Francesco strappò un sofferto successo di misura sui biancorossi di Sannino. La stagione successiva il Pescara schiacciasassi di Zeman s’impose 3-1 grazie alla doppietta del Sindaco Marco Sansovini e di Moussa Kone. A fine campionato vittoria del campionato cadetto e promozione in A. La storia recedente la conosciamo tutti: dopo la dolorosa retrocessione il Pescara di Marino fu sconfitto in casa per 1-2: nelle settimane seguenti, dopo la debacle di Bari, l’allenatore siciliano fu esonerato. Il neo arrivato Serse Cosmi concluse poi la stagione a metà classifica.   I precedenti all’Adriatico, tutti in Serie B