Il Tribunale Federale Nazionale ha prosciolto Alessandro Bruno
Si conclude la vicenda dell'epoca Latina
Il Tribunale Federale Nazionale – Sezione Disciplinare, costituito dal Dott. Roberto Proietti Presidente; dal Dott. Pierpaolo Grasso, dall’Avv. Marco Santaroni Componenti; con l’assistenza del Dott. Paolo Fabricatore Rappresentante AIA; e del Signor Claudio Cresta Segretario con la collaborazione dei Signori Salvatore Floriddia, Paola Anzellotti si è riunito il 16.6.2017 e ha assunto le decisioni inerenti il DEFERIMENTO DEL PROCURATORE FEDERALE A CARICO DI: ALESSANDRO BRUNO (all’epoca dei fatti calciatore tesserato per la Società US Latina Calcio Srl), MARCO CRIMI (all’epoca dei fatti calciatore tesserato per la Società US Latina Calcio Srl), PASQUALE MAIETTA (all’epoca dei fatti Amministratore e legale rappresentante della Società US Latina Calcio Srl), Società US LATINA CALCIO Srl.
La vicenda si riferisce all'indagine aperta sui rapporti e sui contatti personali tenuti con il capo del clan Costantino Di Silvio, detto “Cha Cha“, soggetto appartenente alla criminalità organizzata, nella consapevolezza che questi interagiva con i gruppi della tifoseria organizzata del Latina, operando una sorta di protezione della squadra e dei tesserati dell’US Latina Calcio Sr
"É pervenuta memoria difensiva del tesserato Alessandro Bruno con il patrocinio degli Avv.ti Alessandro Calcagno e Silvia Abbo con la quale si è richiesta l’assoluzione da ogni addebito. La Procura federale, dopo aver rappresentato al Tribunale la circostanza dell’avvenuta revoca dell’affiliazione per la Società US Latina Calcio, ha concluso per il non doversi procedere nei confronti della stessa e ha formulato le seguenti richieste sanzionatorie nei confronti di: - Alessandro Bruno e Marco Crimi: 4 (quattro) giornate di squalifica ciascuno, da scontarsi in gare ufficiali; - per Pasquale Maietta: inibizione di mesi 6 (sei)", si legge nel dispositivi pubblicato dalla Figc. "Le fonti probatorie che emergono dall’esame degli atti non si ritengono sufficienti a supportare le ipotesi formulate dalla Procura relativamente alle posizioni del Crimi e del Bruno. Infatti la Procura fonda tutto l’impianto accusatorio esclusivamente su due telefonate intercettate sull’utenza del Di Silvio, detto “Cha Cha”, una con il Crimi e l’altra con il Bruno, dalle quali tuttavia non si evince in alcun modo, né che il Di Silvio offrisse una costante protezione dei giocatori dai tifosi, né, tantomeno, che gli stessi avessero richiesto alcun intervento in tal senso al Di Silvio".
Partanto, Il Tribunale Federale Nazionale ha inflitto 4 mesi per l'ex dirigente nerazzurro "nella consapevolezza che Di Silvio interagiva con i gruppi della tifoseria organizzata del Latina, operando una sorta di protezione della squadra e dei tesserati dell'US Latina Calcio". Prosciolti i calciatori Bruno e Crimi, poiché nelle telefonate registrate "non si evince in alcun modo, né che il Di Silvio offrisse una costante protezione dei giocatori dai tifosi, né tantomeno che gli stessi avessero richiesto alcun intervento in tal senso".
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