Donnarumma, rimpianto e spauracchio, guida le Rondinelle all'Adriatico
Verso la partitissima di somenica
Lo spauracchio di domenica ha le fattezze di uno dei rimpianti di mercato più grandi degli ultimi anni. Alfredo Donnarumma avrebbe potuto dispostare Pescara-Brescia con la maglia biancazzurra, se nell'estate del 2015 il Delfino avesse deciso di puntare su di lui, reduce da un campionato straordinario a Teramo in tandem con Lapadula. Avrebbe ritrovato a Pescara proprio il compagno con il quale aveva fatto faville qualche km più a nord, trascinando la squadra di Campitelli in B prima che il tutto venisse vanificato dai tribunali per una vicenda nota e triste.
Oddo non lo riteneva ideale per la sua tipologia di calcio e la società decise di puntare sul capocannoniere uscente della B, Andrea Cocco dal Vicenza (ironia del destino Cocco proprio in queste ore sta per lasciare Pescara). Era in prestito a Teramo (nel 2014 aveva sottoscritto un contratto di tre anni con il Pescara) e al Diavolo biancorosso viene ceduto a titolo definitivo al Teramo, firmando un contratto di tre anni. Risolto il contratto con Campitelli - complice una clausola che prevedeva l'interruzione del rapporto in caso di condanna della società per illecito sportivo - il 31 agosto viene prelevato a parametro zero dalla Salernitana e da lì è ripartita la sua rincorsa nel calcio che conta e che ora lo vede capocannoniere di B con 18 gol.
Nel pirotecnico 4-4 con lo Spezia ha siglato una tripletta confermandosi il giocatore più decisivo nella B 2018/19 pavendo regalato 13 punti al suo Brescia (segue a 11 il biancazzurro Mancuso). A proposito dell'ultimo turno: terza tripletta stagionale per lui dopo quelle contro Padova (al Rigamonti) ed a Salerno. Era dal 1994/95, Murgita nel Vicenza, che un giocatore non segnava tre triplette nella stessa stagione cadetta. Il pubblico pescarese spera che domenica la prolifica punta si prenda una serata di pausa...
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