Gli obiettivi di mister Giovanni Bucaro
Scelte chiare e nette per chiudere la crisi e dare certezze
C'è tanto lavoro da fare per Mister Giovanni Bucaro. Il post Zdenek Zeman è già iniziato a Pescara e sarà il fidato vice del boemo a prendere le redini del Delfino per portarlo fuori dalla crisi. Il primo compito del nuovo allenatore “titolare” biancazzurro sarà quello di dare certezze ad una squadra che in 27 partite non ne ha praticamente mai avute. Sarà chiamato a fare scelte nette e chiare, “battezzando” un undici base senza modificarlo di partita in partita come ha fatto il suo celebre predecessore. I fari sono puntati essenzialmente sul centrocampo, il reparto che Zeman ha cambiato di più, alternando tanti, troppi interpreti senza mai trovare una quadra definitiva. Basti pensare al centrale: nel ruolo di play, con risultati comunque sempre alterni, sono stati schierati ben 3 elementi (Squizzato, Aloi e Dagasso) senza avere un indirizzo preciso, ma anche sugli interni si sono ruotati tutti i giocatori senza trovare 2 reali titolari. Il reparto mediano finora è stato incapace tanto di fare filtro quanto di creare gioco, scegliere un terzetto e perseverare con quello è il primo passo per trovare stabilità e provare a ridare una scossa in campo ad un gruppo che andrà rivitalizzato anche sul piano mentale. Le ultime 3 sconfitte, maturate in appena 9 giorni, hanno infatti lasciato strascichi in un gruppo giovane ed inesperto che ora ha perso la sua solida e carismatica guida, ma che avrà in un tecnico che già conosce un punto di riferimento sicuro. Bucaro dovrà scegliere tra la fisicità ed il dinamismo di Franchini ed Aloi, la visione di gioco di Squizzato, la concretezza di Dagasso e la qualità di Meazzi, Tunjov e De Marco, capendo come assemblare al meglio gli interpreti per avere una linea mediana abile nelle due fasi. In questo frangente è probabile il rilancio di Tunjov, accantonato nelle ultime uscite, ma l'estone dovrà avere due scudieri in grado di sopperire alla sua passività in taluni frangenti del match. Servirà poi ridare compattezza e solidità alla retroguardia, reduce da 10 gol incassati nelle ultime 3 uscite. Probabilmente si ripartirà dal quartetto visto nella striscia di 3 vittorie di fila con 7 gol all'attivo ed 1, oltretutto ininfluente, al passivo, centrata contro Arezzo, Stestri Levante e Pineto (quando in panchina a guidare la squadra c'era proprio Bucaro, causa influenza di Zeman). Dunque davanti a Plizzari ci saranno Floriani Mussolini, Brosco, Di Pasquale e Milani, con quest'ultimo che negli ultimi 180 minuti aveva lasciato il posto ad un Moruzzi che è stato una brutta copia del giocatore ammirato ad inizio anno. Pellacani, che gioca su aggressione ed anticipo e tiene la linea alta per tenere corti i reparti, è comunque opzione da non scartare al centro. E sembra essere lui la vera alternativa ai centrali, più di Mesik. In avanti, poi, Merola resterà un punto fermo e Cuppone, che ha bisogno di tirare il fiato, può lasciare spazio al debutto da titolare di Sasanelli. Cangiano o Meazzi, che traslocherebbe così nel tridente come al debutto con il Pineto, le opzioni per la fascia sinistra, in attesa che Accornero e Vergani recuperino per dare nuove e diverse opzioni più al tecnico. Oggi, intanto, Zdenek Zeman sarà dimesso dalla Clinica Pierangeli e, prima di far ritorno a Roma e dell'atto formale di consegnare le dimissioni, passerà al campo per salutare la squadra e lo staff tecnico che lo ha accompagnato per un anno nella sua avventura biancazzurra. Era il 27 febbraio 2023 quando inaugurò il suo terzo ciclo alla guida del Delfino, subentrando ad Alberto Colombo, ma non è riuscito nell'intento di riportare il Pescara in B, prima per mano del Foggia dell'ex allievo Delio Rossi ed ora a causa dello stop forzato per i noti problemi di salute.
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