Il Delfino saluta la B con un ko. Granata in A: #PescaraSalernitana 0-3
L'ultima di regular season è andata così...
Con un rigore di Anderson a metà ripresa, l'immediato raddoppio di Casasola e il tris di Tutino la Salernitana sbanca Pescara e approda in serie A. Il Delfino saluta dunque la serie B con un nuovo ko. E' finita 0-3 l'ultima di regular season, con stati d'animo diametralmente opposti per le due squadre che entrambe non giocheranno in cadetteria l'anno prossimo.
La gara. Grassadonia opta per una formazione assai offensiva, con Valdifiori play, Machin mezz'ala e il “tridente pesante” formato da Ceter, Odgaard e Capone. Castori non regala sorprese rispetto alla formazione annunciata alla vigilia, con Gondo e Tutino (desiderio mai esaudito del Delfino sul mercato da 3 anni a questa parte) a fare da tandem d'attacco nel suo 3-5-2. Tutti i giocatori e lo staff della Salernitana prima del calcio d'inizio sono andati a salutare Grassadonia in segno di rispetto e solidarietà dopo il bruttissimo episodio che ha visto vittima la figlia del tecnico alla vigilia del match. Chiaramente partono forte i granata, che vogliono subito provare a mettere in sicurezza un risultato per loro storico. La tensione tra gli ospiti si taglia a fette, vincere significherebbe approdo in A e la fretta induce in avvio a scelte errate nella banda Castori. I biancazzurri, che non hanno nulla da chiedere al match, devono però onorare l'impegno e garantire ovviamente la regolarità del campionato: l'approccio non è negativo da parte di Valdifiori e soci. L'assetto pescarese più che un 4-3-3 offensivo è modulato in maniera speculare a quello dei granata, un 3-5-2 dove Capone fa l'esterno di centrocampo con Omeonga e il centrale difensivo di destra ad aiutarlo in fase di non possesso. I primi 25 minuti non offrono spunti di cronaca importanti, su ambedue i fronti. La partita è abbastanza bloccata, c'è prevalenza granata nel possesso palla ma al momento Fiorillo non è stato chiamato in causa per importanti interventi. E' la frenesia la cattiva consigliera per i campani, in particolare come già sottolineato. Odgaard al 26' prova il diagonale dopo un gran numero in area di rigore, ma la sua conclusione termina sull'esterno della rete. Il Pescara sembra ben messo in campo e abbastanza organizzato, una vera e propria primizia per questa squadra che arriva però solo all'ultima giornata e fuori tempo massimo, essendo già stata sancita la retrocessione. I “meriti” pescaresi trovano comunque il proprio limite nei demeriti granata. Belec rischia di capitolare al 33', con Ceter che all'altezza del secondo palo in spaccata chiude l'azione centrando il legno esterno della porta avversaria. Il primo tempo scivola via senza altri sussulti e i primi, piattissimi 45 minuti si concludono con il risultato ad occhiali.
Si riparte con Djuirc e Anderson per Gondo e Kiyne negli ospiti; nessuna variazione per la squadra di Grassadonia. Parte aggressivo il Delfino, che appare lontano parente della squadra sfilacciata, inconsistente e priva di mordente vista nelle precedenti 37 giornate. Al 51' la Salrnitana reclama un penalty per fallo su Anderson di Oemonga ma per Prontera non c'è nulla da rilevare. Il nuovo entrato è sicuramente il più attivo tra i suoi ma non basta per il momento. Al 55' un recupero in extremis di Bogdan in scivolata sbarra la strada del gol a Ceter, con il colombiano che lanciato in profondità da Odgaard poteva ritrovarsi a occhi negli occhi con Belec. Sul ribaltamento di fronte, una spizzata di Djuric libera al tiro Tutino che a un metro e mezzo dall'area di porta, in zona centrala, calcia incredibilmente a lato. Inizia ad alzare il proprio baricentro la Salernitana, con il cronometro che scorre inesorabilmente. Al 63' Schiavone rileva Capezzi, ancora nessun cambio nel Pescara. Al 66' rigore per la Salernitana: viene punito un braccio galeotto di Guth che viene anche ammonito nella circostanza. Dal dischetto Anderson non sbaglia e porta avanti i suoi, ora davvero virtualmente in A: è solo questione di tempo, ormai. Al 72' Casasola fa tutto benissimo in area di rigore, si libera di Sorensen e chiude sul primo palo beffando un Fiorillo non irreprensibile nella circostanza. Grassadonia inserisce Nzita e Tabanelli per Volta e Valdifiori. Sulle ali dell'entusiasmo (arrivano notizie di Monza in svantaggio) i granata gestiscono bene il doppio vantaggio mentre da parte pescarese non c'è minima reazione. Al minuto 81 Tutino, complice una deviazione, trova il tris che chiude definitivamente i conti. Incassato il terzo gol, Riccardi rileva Capone nel Delfino. Non c'è più altro da raccontare, se non l'inizio della festa campana.
Finisce qui. La Salernitana festeggia all'Adriatico e trona in A dopo 23 anni; il Pescara chiude la sua sciagurata stagione con l'ennesimo ko rotondo.
Il tabellino:
PESCARA-SALERNITANA 0-3
MARCATORI: 67' Anderson (S), 72' Casasola (S), 81' Tutino (S)
PESCARA: Fiorillo; Guth, Volta (74' Nzita), Sorensen, Masciangelo; Valdifiori (74' Tabanelli), Omeonga, Machin; Ceter, Odgaard, Capone (82' Riccardi). All.: Grassadonia.
SALERNITANA: Belec; Bogdan (73' Aya), Gyomber, Mantovani; Casasola (79' Kupisz), Capezzi (63' Schiavone), Di Tacchio, Kiyine (46' Anderson), Jaroszynski; Tutino, Gondo (46' Djuric). All.: Castori.
Ammoniti: Odgaard, Guth, Valdifiori, Capone (P)
Arbitro: Prontera di Bologna.
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