Due (difficili) trasferte in 3 giorni: è uno snodo cruciale

Vincere aiuta a vincere, è una sorta di legge non scritta dello sport, ma di certo l'aver superato gli ottavi di finale di Coppa Italia non può e non deve rappresentare un colpo di spugna sulla crisi del Pescara. La vittoria sul Latina di martedì rappresenta una buona iniezione di fiducia per il morale della truppa ed ha dato anche qualche buona indicazione in vista del campionato, ma per mettersi davvero alle spalle il periodo nero bisogna tornare dalla doppia trasferta di Chiavari e Pontedera con punti pesanti in tasca al termine di prestazioni di certo più convincenti rispetto alle ultime. Nei prossimi 180 minuti si capirà davvero di quale pasta sia fatto questo Delfino e se l'opzione Coppa Italia, che se portata a casa aprirebbe le porte dei playoff direttamente dal primo turno nazionale, debba diventare prioritaria o rimanere semplicemente un'opportunità in più. Quel che non cambierà è il destino di Zeman, salvo doppia e pesante debacle a far capire che la situazione sotto la sua guida sia irrecuperabile. La società ha ribadito a chiare lettere la fiducia incondizionata al tecnico boemo, che è l'unico a poter guidare una squadra piena zeppa di giovani, molti dei quali al primo anno di professionismo (pensate al trio di centrocampo proposto col Latina, quello formato da Manu, De Marco e Dagasso: in 3, 58 anni e meno di 2.000 minuti totali tra i grandi), ma è chiaro che in caso di doppio ko anche la posizione di Sdengo inizierebbe a vacillare. Servono dunque segnali inequivocabili e confortanti dalla squadra che, pur non costruita su misura per praticare il calcio zemaniano, nel primissimo scorcio di stagione aveva dimostrato di poter fare bene. E le 2 difficili trasferte in programma in 3 giorni rappresentano oggi uno snodo cruciale.