Il riepilogo ed il commento al mercato del Pescara
Dalla sessione invernale esce fuori una sorta di ibrido
Si è finalmente conclusa la sessione invernale del calciomercato. In una sessione in generale avara di colpi e con pochi soldi in ballo, il Pescara è stato attivo sin dai primi giorni ma non ci sono state grandi sorprese. L'obiettivo del club era duplice: sfoltire i ranghi, con una bella sforbiciata, ed innestare qualche tassello idoneo al credo zemaniano. Il risultato? Dal mercato invernale esce fuori un ubrido, frutto del compromesso tra le esigenze finanziarie della società e quelle tecniche dell'allenatore.
Sul piano prettamente economico, il Pescara è riuscito a capitalizzare al massimo quel che poteva. Con Ganz, la cui avventura pescarese resterà un mistero, non si è perso un centesimo e con gli altri "scontenti" a vario titolo (Pigliacelli, Benali, Zampano) si è trovata la formula giusta per andare incontro alle esigenze dei giocatori senza depauperare il capitale della società (prestiti onerosi con alto diritto di riscatto in due casi, cessione con buona contropartita economica in uno). L'operazione Bunino-Mancuso ha permesso di iscrivere a bilancio una grande plusvalenza, mantenendo in organico l'ala ex Samb pur mettendo le mani a titolo definitivo su due giocatori giovani (Bunino '96 e Morselli '98). Ci sono poi le percentuali sulla futura rivendita a corollario.
Scendendo sul piano tecnico, le cose sono diverse. Zeman voleva una bella sforbiciata all'organico ma è stato accontentato solo in parte. La rosa che esce dal mercato di gennaio è comunque molto ampia, ma non equilibrata. A centrocampo ZZ si ritrova con 6 elementi (più Palazzi, fuori dai giochi causa grave problema al ginocchio), pochini e senza avere Mariani, espressamente richiesto. In avanti 9 elementi, ma quattro di questi sono dei centravanti (Cocco, Cappelluzzo, Pettinari e Bunino) e col boemo trova spazio solo un attaccante centrale per volta. Meglio le cose in difesa: con Bovo e Fornasier ancora fuori per parecchio e con Stendardo in odore di addio, numericamente ci siamo. Probabilmente non è la rosa sognata, per numero e per caratteristiche, da Zeman e dal suo staff ma il tecnico potrà lavorare meglio rispetto ai primi sei mesi della stagione. La parola passa al campo: in un campionato di B di livello basso, se si eccettuano pochissime squadre, e con la classifica corta il Pescara può e deve lottare per un posto ai playoff. Ma deve buttare un occhio anche allo specchietto retrovisore per evitare sgradite sorprese.
LA NUOVA ROSA DEL PESCARA:
Si contano 30 elementi, compreso Palazzi (infortunato, non rientrerà), Bovo (anche lui fuori a lungo) e Stendardo (prossimo alla risoluzione), così suddivisi: 2 portieri, 12 difensori, 7 centrocampisti, 9 attaccanti.
Portieri: Fiorillo, Savelloni
Difensori: Balzano, Fiamozzi, Crescenzi, Mazzotta, Gravillon, Fornasier, Coda, Campagnaro, Perrotta, Elizalde, Bovo, Stendardo.
Centrocampisti: Brugman, Proietti, Carraro, Machin, Valzania, Palazzi, Coulibaly
Attaccanti: Mancuso, Falco, Capone, Yamga, Baez, Pettinari, Bunino, Cocco, Cappelluzzo.
IL RIEPILOGO DELLE OPERAZIONI:
Arrivi: Vidovsek (Atalanta) Morselli (Juventus) Gravillon (Benevento), Fiamozzi (Genoa), Machin (Roma), Falco (Bologna), Bunino (Juventus), Yamga (Chievo) Cernaz (River Plate)
Partenze: Mancuso (Juventus, ma da giugno), Pigliacelli (Pro Vercelli), Ganz (Ascoli), Zampano (Udinese), Benali (Crotone), Selasi (Lecce), Del Sole (Juventus), Kanoutè (Ascoli), Latte Lath (Atalanta), Forte (Monza), Milicevic (risoluzione), Rossi (risoluzione)
Commenti