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Flashback... Claudio Tobia

06.09.2014 10:34

Con la prima squadra che vivacchiava in C, all’inizio degli anni sessanta, dopo circa un decennio dall’eclisse della gloriosa “Strapaesana”, alcuni discepoli dell’ex terzino Ostavo (si proprio così !) Mincarelli, che  curava il vivaio biancazzurro,  cominciarono ad affacciarsi al calcio che conta,  . Bruno Pace, Giuseppe Romoli, Pino Barone, Edmondo Prosperi, Enzo Martella e altri, tra cui Claudio Tobia. Nato il 19 luglio 1943, Tobia era transitato nel Pescara dopo una fase giovanile nella Mezzanotte. Un centrocampista, come si direbbe oggi, con una bella posizione in campo e dai piedi buoni che suscitò l’interesse dell’allora allenatore Leonardo Costagliola che lo destinò alla prima squadra. Tre campionati, e una sessantina di partite da titolare, con una crescita costante e presto richiamò l’attenzione di formazioni di primo livello. Quando sembrava certo alla fine della stagione il passaggio alla Fiorentina, rimase vittima di un brutto infortunio (frattura scomposta di tibia e perone), e a quei tempi il recupero da un incidente del genere non era cosa semplice.  Tobia tornò in campo dopo circa un anno nella Nocerina, dove l’aveva preceduto un suo ex compagno, Giancarlo Mattucci. Disputò ancora qualche stagione in squadre campane, trovando anche il tempo di frequentare e diplomarsi all’Isef di Napoli. Ad appena trentanni appese le scarpette al classico chiodo dedicandosi alla carriera di allenatore.   Un percorso che gli riservò le soddisfazioni non avute da calciatore. Ben cinque promozioni. In C2 Frattese (1973-74) e Casertana (1977-78); in C1 Reggina (1983-84); in serie B Catanzaro (1986-87). La quinta ebbe un epilogo infuocato. Era la stagione 1988-1989, la prima di Tobia alla guida della Ternana, e il verdetto finale vide tre squadre a pari merito, Andria, Ternana e Chieti. La prima a transitare nella categoria superiore fu l’Andria, per la migliore differenza reti, mentre per l’altra promuovenda spareggiarono Chieti, guidato da Tony Gianmarinaro, e Ternana. La sorte favorì gli umbri dopo i calci di rigore, per la felicità di oltre 10000 tifosi ternani presenti al “Manuzzi” di Cesena. Una soddisfazione particolare per Tobia che nel corso della carriera a più riprese (1990-91, 1993-94, 2001-2002, 2004-05) si sarebbe seduto sulla panchina rossoverde.  Dopo Corrado Viciani, il promotore e divulgatore del gioco corto, è lui l’allenatore maggiormente legato alla società di Terni (123 partite). La più bella soddisfazione nel 1980-81 con l’Avellino, quando dopo le dimissioni di Luis Vinicio, fu chiamato da Sibilia alla guida degli irpini e i tifosi ancora lo ricordano per la tranquilla salvezza conseguita anche per il 3-0 nel derby con il Napoli. Si è anche occupato in una occasione delle sorti del Pescara. Quando fu chiamato dall’allora presidente Gianni Capacchietti a guidare, per l’intero girone di ritorno, la squadra, militante in serie A, per la squalifica di sei mesi appioppata a Gustavo Giagnoni per i noti fatti di Udine.  Sarebbe lungo l’elenco delle squadre delle varie serie allenate: vanta ben 335 panchine in campionati professionistici.  Tra i tanti ragazzi lanciati nel mondo del calcio, ricorda più di tutti l’azzurro Antonio Candreva. Ha cessato lo scorso anno preferendo godersi la famiglia, quattro figli, nel piccolo centro di Massa Martana, in provincia di Perugia.  

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