Prima squadra

Un gigantesco passo indietro

Delfino irriconoscibile, battuta d'arresto preoccupante

28.12.2020 09:13

Se il brutto ko di Chiavari è stato un incidente di percorso oppure un grande campanello d'allarme lo scopriremo presto, anzi prestissimo. Quando? Entro la fine della settimana, al termine delle due gare restanti da qui alla pausa del torneo. Ma ciò che è lapalissiano, comunque, è che il Delfino malato non è affatto guarito. Le tre sberle ricevute all'Entella, in quella che lo stesso Breda ha definito "la partita della possibile svolta", fanno male, anzi malissimo. E fa ancor più male, al netto del risultato rotondo che - per usare ancora una volta le parole di Breda - poteva essere anche più ampio, è il contenuto della prestazione, assolutamente da censurare. Pescara praticamente non pervenuto.

E' sembrato di rivedere il Delfino di Oddo: spento, scollegato, senza mordente. E senza tutte quelle caratteristiche (vis pugnandi, attenzione, reparti corti e mcompatti) che sin dal primo match di Breda avevano fatto sperare bene e parlare di ripresa. Fa male il modo in cui si è andati ko, ma fa male anche aver perso contro una squadra che sembrava allo sbando e che non aveva mai vinto in campionato: reduce da 6 ko di fila, l'Entella era a digiuno di successi - sommando le due stagioni - dallo scorso 17 luglio, aveva l’attacco meno prolifico (9 reti, adesso 12) e la difesa più bucata della serie B (29 gol). Ovviamente non poteva essere una passeggiata, ma non doveva trasformarsi nemmeno in una vera e propria debacle. 

Vivarini tatticamente ha impostato la gara come doveva ed i suoi uomini hanno assolto al compito con puntualità: chiusura degli spazi, pressione alta anche se non asfissiante, ripartenze dopo aver riconquistato il possesso sulle seconde palle, imbucate in velocità a sorprendere i macchinosi 3 centrali biancazzurri. Vivarini ha cercato di bloccare il fulcro del gioco biancazzurro, quel Valdifiori comunque non in giornata di grazia, per provare a far sfogare il Delfino sulle corsie esterne, dove Bellanova ha spinto con buona continuità ma con prifitto scarso e Jarozinsky ha mostrato tutti i suoi limiti nella fase offensiva. Davanti, poi, il nulla in casa Pescara: Bocic (e poi l'esordiente 2002 Blanuta) e Galano sono stati letteralmente "mangiati" dai difensori liguri, senza alcuna difficoltà. Se a tutto questo si aggiungono le consuete topiche difensive, stavolta provenienti anche da capitan Fiorillo, la frittata è fatta.

Niente anima, zero idee, organizzazione e manovra latitanti, atteggiamento da censura: il Delfino ha pagato dazio a tutto questo, che poi è tutto ciò che serve, al netto delle lacune tecniche, ad una squadra per salvarsi. 

Adesso si hanno 48 ore per preparare la sfida al Cosenza, che davvero non si può sbagliare. Bisognerà valutare le condizioni di Jarozinski, uscito anzitempo ieri dopo uno scontro aereo con Koutsoupias che aveva fatto temere il peggio (il giocatore era rimasto immobile alcuni istanti sul terreno di gioco, ma poi è uscito dal campo sulle sue gambe), e Memushaj, che ha saltato la gara di Chiavari per un problema fisico tenuto segreto fino alla lista delle convocazioni. Breda per la gara contro i silani spera di ritrovare Ceter al centro dell'attacco e Balzano in difesa, ma probabilmente dovrà rinunciare ancora a Masciangelo, Antei e Busellato, non al meglio. Nelle ultime due gare fino alla sosta bisognerà fare più punti possibile, per poi sperare immediatamente in innesti dal mercato di spessore. A partire da una punta. Non si dovrà tardare la scelta e, soprattutto, non la si dovrà sbagliare. 

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