Le Naiadi non riaprono. E ora?
Ati ufficializza rinuncia a gestione impianto. Regione al lavoro su futuro
La sensazione degli ultimi giorni ha trovato riscontro nella realtà. L’Ati, che aveva assunto la gestione de Le Naiadi dal luglio 2019, ha definitivamente trasmesso alla Regione Abruzzo giovedì sera alle 21, ovvero alla scadenza dell'ultimatum dell’assessore regionale allo Sport, Guido Quintino Liris, il verbale dell’Assemblea dei soci con il quale ha deciso di restituire le chiavi del complesso e di non riaprire. La patata bollente torna dunque totalmente nelle mani della Regione, che inizialmente puntava per lunedì 8 febbraio come data di riapertura per le sole attività agonistiche del centro polisportivo, dopo un vertice con le parti interessate datato 2 febbraio. E invece si è arrivati a fine mese con lo stallo che ha determinato l'evoluzione delle ultime ore.
“Dopo la riunione in Regione di lunedì scorso avevamo già avuto il sentore della situazione”, ha fatto sapere il Presidente della Commissione Statuto Claudio Croce, ufficializzando di fatto l’esito della seduta di ieri alla presenza del dirigente regionale del Servizio Politiche turistiche, Sport e Cultura Carlo Tereo De Landerset. “Nei prossimi giorni la Regione, proprietaria de Le Naiadi, ufficializzerà le proprie decisioni in merito alla riapertura immediata intanto del Palapallanuoto, scegliendo la formula migliore in via temporanea, anche al fine di salvaguardare i posti di lavoro”, ha continuato Croce. “Nel frattempo tecnici e giunta Marsilio dovranno individuare il percorso più idoneo per garantire continuità operativa alle vasche, ovvero vagliare il project financing rimodulato e ripresentato dalla cordata di imprenditori interessati, oppure procedere con un nuovo bando per un affidamento duraturo nel tempo, parliamo di almeno 10 anni”.
Dunque, due le strade maestre: un bando pubblico di gara per un affidamento decennale oppure un nuovo project financing, rimodulato rispetto a quello presentato tempo fa dalla Pescara 1987 asd con Amedeo Pomilio e soci, procedura che però ha tempi meno snelli rispetto alla prima opzione. Altre due le ipotesi al vaglio per l'immediato, ovvero per consentire una riapertura e una gestione sino a fine luglio: un impegno dell'Ente attraverso la società interna Abruzzo Sviluppo o un ruolo attivo da parte del Comune di Pescara, come paventato dal sindaco Carlo Masci già martedì. “Il Comune è pronto a fare la sua parte, partecipando a qualsiasi tavolo che la Regione Abruzzo convocherà per il rilancio di un centro sportivo che ha tutte le caratteristiche per diventare la Coverciano del nuoto”, le parole di Masci. Nei giorni scorsi le reazioni politiche dei consiglieri regionali di opposizione non si sono fatte attendere innescando polemiche che i nuovi sviluppi non mettono a tacere. “Non cambiano però gli obiettivi istituzionali che si racchiudono nell’immediata riapertura del complesso sportivo”, ha ribadito ieri Croce.
Nessun commento a caldo dal dg Ati Nazzareno Di Matteo, che aspetta di definire gli accordi con la Regione per l'uscita, avendo come priorità la tutela di lavoratori, fornitori e utenti. Intanto Pescara Pallanuoto e Club Aquatico, militanti in B, giocheranno ad Ancona e continueranno ad allenarsi alla Provinciale e a Nubiana.
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