Sebastiani: "I deferimenti? Siamo tranquillissimi e.."
"Porteremo la documentazione per dimostrare la nostra totale estraneità al discorso"
Il primo commento del presidente Daniele Sebastiani sulla vicenda dei deferimenti per la cessione di Machin al Parma del gennaio scorso (LEGGI QUI) è affidata ai microfoni di Rete8. Ecco le sue parole alla tv:
"Sono stato ascoltato poco più di un mese fa e ho spiegato le cose come sono andate e non ho alcuna preoccupazione, nè il Pescara nè il sottoscritto hanno fatto quello che l'Avv. Di Campli vuole addebitarci. Il tutto esce fuori da un esposto dell'Avv. Di Campli che si dichiarava procuratore di Machin senza avere nulla firmato da Machin stesso. Se fosse stata vera la storia che racconta Di Campli, cioè che il Pescara avrebbe in qualche modo influenzato o addirittura costretto Machin a non avvalersi più di lui, il giocatore ora non sarebbe qui. Chiariremo il problema sicuramente appena ci chiameranno. Di solito gli agenti quanto rappresentano un giocatore si fanno firmare un mandato, se il sig. Di Campli non lo aveva non è colpa mia e nemmeno del giocatore, credo. Cosa rischia il club? Credo nulla, come non rischio io. Non c'è nessuna situazione che ci vede coinvolti, l'Avv. Di Campli si è attaccato al fatto che uno che oggi è responsabile marketing quando ancora non lavorava nel Pescara è stato socio di una società di procuratori, ma chiaramente quando è entrato nel Pescara ha ceduto le quote - ma parliamo già di molto tempo prima dell'operazione Machin al Parma - . Parlo di Falconio, che non c'entra nulla con questa situazione. Siamo più che tranquilli,tranquillissimi. Quando ci sarà l'udienza? Non lo so, quando ci sarà porteremo la documentazione per dimostrare la nostra totale estraneità al discorso. Se Machin scelse così avrà avuto i suoi buoni motivi, Di Campli dai primi di dicembre aveva dato per fatto il suo passaggio al Genoa e addirittura un giorno prima che andò al Parma era lì a dire che doveva andare al Genoa. Se poi le cose non accadono il giocatore resta male, ma queste sono cose del giocatore con l'agente e a me non riguardano. La verità è che noi siamo in buoni rapporti con tutti e lavoriamo con tutti gli agenti, senza fare figli o figliastri. Cosa rischia il giocatore? Credo nulla anche lui, ma io parlo di me e del Pescara. Abbiamo fiducia negli organi di giustizia federale e anche stavolta chiariremo questa situazione"
Commenti