Settore giovanile

Primavera, è Pescara – Milan. Oddo contro il suo passato

26.09.2014 16:20
Farà uno strano effetto a Massimo Oddo affrontare una delle sue squadre del cuore. Alla guida della Primavera biancazurra sarà di scena a Milano contro i rossoneri ai quali ha regalato anni importanti della sua vita e della sua carriera. Ora guida la formazione giovanile della squadra più importante della sua città natale e l’avvio in campionato è stato ottimo. Massimo Oddo torna "a casa" tra ricordi e voglia di crearsi con entusiasmo la sua strada come allenatore. La sua nuova sfida, nata a Genova, lo ha riportato nella sua Pescara. “Non posso negare che sia una partita particolare contro la squadra con cui ho vinto tutto anche se affronto la Primavera. Incontro un amico che è Brocchi con il quale ho fatto una carriera parallela e contro una squadra contro la quale è bello confrontarsi. Una realtà che a livello di settore giovanile è imparagonabile con la nostra per gli investimenti che fa, come è giusto che sia. Il gusto è proprio quello: di potersi confrontare e poter vedere quanto l’aspetto mentale può prevalere sull’aspetto tecnico”, dichiara al sito ufficiale del suo nuovo club. Sulla carta è una sfida senza storia, ma nulla è detto nel mondo del calcio. Sarà anche la sfida tra due filosofie gestionali naturalmente diverse tra loro. “Incontrare una società come il Milan vuol dire affrontare un’armata a livello di settore giovanile. Una realtà come Pescara investe poco nel proprio settore giovanile, mentre il Milan investe tantissimo, soprattutto in giocatori pronti, la loro è una politica diversa ed è giusto che sia così. L’aspetto tecnico è fondamentale, ovvio che il Milan quando prende un ragazzo per la Primavera prende uno che ha alle spalle già uno o più campionati importanti o che ha già fatto delle stagioni in settori giovanili di club professionistici, probabilmente è uno dei migliori in circolazione. A Pescara si cresce in casa propria il giocatore, prendendolo dalle zone limitrofe e quindi il tasso tecnico è differente ma ciò non vuol dire che non si possa fare la nostra partita e non si possa fare risultato”, continua Oddo. “E’ una partita come le altre, posso anche perdere e può darmi fastidio, ma ci può stare, quello che mi interessa è che la squadra dia tutto. Vincere è bellissimo, pareggiare è un ottimo risultato, perdere non è bello ma io sarei comunque soddisfatto se la squadra pur perdendo facesse una buona prestazione, non ci sarebbe nessun problema perché non rischierei l’esonero a meno che Ruffini non mi caccia. Abbiamo la grande fortuna di andare in una situazione mentale ideale contro una squadra che sulla carta è superiore a noi. Andremo a fare la nostra partita cercando di imporre il nostro gioco e approfittando di quelle che sono le loro carenze e sfruttando le nostre qualità”, conclude Massimo Oddo. La parola passa al campo  

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