Floriani Mussolini: "Io, mamma Alessandra, Zeman, il Pescara e La Lazio"
Romano Floriani Mussolini in settimana si è raccontato a 360 gradi. Ecco argomento per argomento tutto giò che ha detto il terzino di proprietà Lazio:
"La partita contro l'Arezzo è stata fondamentale, sia per la classifica sia per il morale della squadra. Venivamo da una partita sfortunata ma giocata bene, a detta di tutti, ma in Toscana abbiamo approcciato bene la sfida sin dai primi minuti, non senza soffrire. Ma la capacità di saper soffrire non va data per scontata. E siamo stati bravi: abbiamo creato tanto, giocato a viso aperto sin da subito e siamo riusciti a mantenere il 2-1. Il mister non era soddisfatto? Negli spogliatoi ci ha detto che lui vorrebbe sempre che si attaccasse sino al novantesimo. Però nell'arco di una partita ci sono dei momenti nei quali devi stare un po' più basso ed altri dove puoi allargare il gioco ed attaccare la profondità. Perchè abbiamo un rendimento tanto altalenante? Ci sono state molte partite sfortunate, non solo col Perugia dove la fortuna ci è andata contro, ma abbiamo quasi un intero girone di ritorno per dimostrare il nostro valore, che finora non siamo riusciti ad esprimere al 100%. E secondo me ce la possiamo giocare contro qualsiasi squadra. Come dice il mister, pensiamo partita dopo partita per poi fare i conti a fine campionato. E cercheremo di arrivare ai playoff nel miglior modo e nella migliror posizione possibile.
La partita contro il Sestri Levante è un'ottima occasione per dare continuità alla vittoria di Arezzo e per tornare a dare una gioia ai nostri tifosi in casa. Facciamo fatica contro le squadre che si chiudono a trovare gli spazi giusti, ma dobbiamo adattarci ad ogni tipo di avversario. Nel doppio turno in casa dovremo cercare di ottenere il massimo per rilanciarci.
La Lazio? Mi sento spesso con i miei vecchi compagni e dico a tutti che mi sto trovando benissimo qui e racconto loro l'esperienza che sto facendo. L'obiettivo alla lunga è riuscire a tornare alla Lazio e giocare in serie A, non so ovviamente se e quando questo accadrà, se l'anno prossimo o se avrò bisogno di maturare ancora altra esperienza prima di rientrare.
Mi ispiro ai terzini offensivi come Cancelo ed Alexander-Arnold, i miei punti di riferimento sono quelli, ma cerco di adattarmmi a qualsiasi situazione. Il modo in cui stiamo giocando qui a Pescara è diverso da come giocavo alla Lazio Primavera l'anno scorso, dove ero più concentrato sulla fase difensiva.
Zeman? Prima di venire a Pescara in tanti mi hanno parlato del mister, quindi piùo meno mi ero fatto un'idea di come fosse. Poi è chiaro, un conto sono ciò che ti dicono gli altri ed un altro vivere il mister in prima persona. Zeman fa un lavoro paradossalmente più fmentale che fisico, ti riesce a spingere oltre il massimo. Ci sono allenamenti in cui pensi di non riuscire proprio a sostenere il lavoro, poi alla fine invece lo fai e superi il tuo limite.
Sono contento della mia stagione, sto avendo un buon minutaggio. Cerco sempre di migliorarmi, allenamento dopo allenamento e partita dopo partita, e cerco di seguire le indicazioni del mister per poi applicarle in partita. E' giusto che il tecnico faccia le sue scelte, noi giocatori dobbiamo solo accettarle e lavorare. Mi è servito un po' di tempo per ambientarmi, è la mia prima stagione fuori casa ma credo che stia andando tutto bene, fuori e dentro il campo.
La famiglia? I miei si sono ormai affezionati, raramente mancano a qualche partita e sostengono il Pescara. La politica non mi ha mai appassionato, sono sempre stato concentrato sul calcio e alle cose esterne non penso proprio. Piuttiosto penso a studiare e a dare il massimo anche sui libri. Sono iscritto all'università, studio business administration a Roma ed ho dato di recente anche un esame. E' andato bene. Non è facile coniugare lo sport professionistico con lo studio, ma secondo me è importantissimo".
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