Corsa alla panchina biancazzurra, la griglia di partenza
Ci si avvia alle battute finali del "Gran Premio del Delfino"....
Attilio Tesser in pole position, Francesco Baldini a completare la prima fila e Massimo Brambilla subito dietro a provare a sfruttare rallentamenti già alla prima curva per mettere la freccia e arrivare al rettilineo finale in testa al gruppo. Se la corsa alla panchina del Pescara fosse un Gran Premio di Formula 1 questa sarebbe la griglia di partenza, con tre uomini a mettere in fila i pochi altri candidati. Ma andiamo con ordine. Tesser, il mago delle promozioni in serie B, 4 in totale di cui 3 negli ultimi 7 anni, rappresenta una garanzia per la categoria e la sua eventuale scelta sarebbe la certificazione su pietra delle ambizioni della società per il 2024-25. Prendere un allenatore come lui significa puntare a fare un campionato di vertice, se non a vincere subito il campionato. Chiaramente andrebbe costruita su misura una squadra assai competitiva, con elementi di affidabilità, esperienza e spessore da abbinare a giovani di talento, già pronti e non da costruire. Tesser ha avuto anche l'investitura di Zeman, venerdì a Pescara per il convegno del suo cardiologo di fiducia: “Sarebbe un'ottima scelta, è un vincente”. Per il cosiddetto Piano A è la prima opzione, ma serve avere una disponibilità economica consistente sia per l'entità del suo ingaggio sia per costruire la squadra (di base arriverebbero almeno 6 elementi di spessore). Al momento Tesser è ancora sotto contratto con la Triestina, che lo ha esonerato a febbraio, e dunque deve prima liberarsi. Il nodo della rescissione è essenzialmente economico ed è legato alla buonuscita (che consentirebbe al Pescara di non pagare per intero, nel primo dei due anni di contratto che si sottoscriverebbero, una cifra non lontana dai 130mila euro). Ed è qui che si gioca la partita, perchè liberarsi per Tesser significherebbe poter tornare subito in pista mentre è nell'interesse del club transare sia per risparmiare sia per non avere sotto contratto un allenatore amato dalla tifoseria che potrebbe essere un'ombra ingombrante per il nuovo tecnico Santoni. Per Francesco Baldini, contattato da Delli Carri prima di Tesser, non ci sono ostacoli di ordine procedurale (è libero da vincoli) ma non c'è ancora unità di intenti sul suo nome nella stanza dei bottoni. Intriga e non poco, invece, Massimo Brambilla, che sembra poter superare tutti nelle preferenze. Ha da poco salutato la Juventus Next Gen dopo un biennio positivo, non solo per i risultati (Finale di Coppa Italia di C al primo anno, fase nazionale dei playoff il secondo dopo aver eliminato anche il Pescara) ma per aver valorizzato tantissimi giocatori ed è proprio questo il suo punto di forza maggiore: saper lavorare benissimo con i giovani. Con lui, dunque, ci sarebbe anche un esborso minore da parte del club per l'allestimento della rosa e sarebbe una certezza nell'ottica dei paradigmi di sostenibilità e patrimonializzazione che sono alla base della filosofia del club. Anche con lui ci sono stati contatti e c'è una disponibilità di massima a sedersi sulla panchina del Delfino. Più staccati ma non ancora totalmente fuori dai giochi ci sono altri candidati, due in particolare. Sono Aimo Diana e Michele Pazienza, entrambi nel lotto dei papabili in caso si opti per il Piano A. Diana ha una situazione simile a quella di Tesser (è ancora vincolato al club che lo ha esonerato in stagione, il Vicenza) mentre Pazienza, che ha il contratto fino al 2025 con l'Avellino, solo dopo un vertice con il presidente Angelo Antonio D'Agostino, che era candidato alle europee, capirà se continuare in Irpinia o lasciare.
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