Il punto sulle scelte da fare a brevissimo: ds e allenatore
Idee chiare (?) in casa Pescara
Daniele Sebastiani e Daniele Delli Carri, avanti insieme. Se non dovesse esserci passaggio di mano immediato nella stanza dei bottoni del Pescara, il presidente si affiderà per il terzo anno consecutivo all'attuale direttore sportivo. Ormai ci sono pochi dubbi, il tandem non si scioglierà perchè in questo biennio la proprietà ha apprezzato il lavoro del dirigente, nella prima stagione prevalentemente per i risultati ottenuti sul campo e nella seconda per l'opera di patrimonializzazione portata avanti con profitto. Della rosa biancazzurra che ha appena concluso (amaramente) la propria stagione, infatti, oltre 20 elementi sono di proprietà ed appena 4 i prestiti e questo era uno dei punti cardini della mission aziendale. E su questa scia si continuerà anche nell'annata che verrà, anche perchè i contatti con gli imprenditori interessati a rilevare il club potrebbero eventualmente sfociare in un closing solo a campionato iniziato: difficile pensare, infatti, che entro la prima settimana di giugno, termine massimo per iniziare a pianificare il 2024-25, arrivi una fumata bianca. Delli Carri, che già domani potrebbe rinnovare il suo contratto in scadenza al 30 giugno di un altro anno, lavorerà sempre con la patrimonializzazione come stella cometa del suo cammino, cercando di coniugare aspetti economici e tecnici in un mercato che non si prospetta facile. La prima scelta sarà quella dell'allenatore e iniziano ad arrivare più conferme sul fatto che sia Emanuele Troise il candidato principale. E' giovane (45 anni), ha un idea di calcio pragmatica e non dogmatica, ma comunque di stampo propositivo e non conservativo, ed ha già qualche esperienza maturata: dopo esser stato negli staff di Fabio Pecchia e Diego Lopez, da head coach ha vinto campionato e Supercoppa Primavera 2 (5-1 al Pescara) prima di avere positive avventure con Mantova, Cavese e Rimini. Con i campani ha centrato due secondi posti in D, con virgiliani e romagnoli i playoff di C e l'ultima impresa, quella di Rimini, con squadra portata dall'ultimo al decimo posto, con spareggi promozione salutati solo al secondo turno e senza aver perso (fatale la migliore posizione in regular season del Perugia per la qualificazione dopo lo 0-0 del Curi), sembra aver fatto breccia nel management pescarese che ha avviato i primi contatti preliminari. Da giocatore fu lanciato in A da Zeman e di base utilizza il 4-3-3, anche se meno “estremo” di quello del boemo. Potrebbe davvero essere lui il nuovo trainer biancazzurro, con buona pace di altri candidati come Andrea Dossena della Pro Vercelli, principale protagonista della positiva stagione (ottavo posto finale nel Girone A) dei piemontesi. Ma è Troise oggi il nome
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