
L'importanza del successo di Carpi
Non un brodino per un ammalato, anche se i problemi non sono magicamente spariti
Missione compiuta, senza lode. Ma per una volta può andare bene anche così. Era troppo importante per il Pescara sbloccarsi dopo un lunghissimo digiuno e pazienza se la prestazione che ha portato in dote i 3 punti non sia stata memorabile. Serviva solo fare bottino pieno e ripartire dopo 8 partite senza vittorie e con soli 5 punti messi in cascina e la squadra di mister Silvio Baldini è riuscita nel suo intento contro un Carpi in difficoltà e coi cerotti, ma non per questo remissivo e comunque in grado di andare anche in vantaggio. Al Cabassi la partita del Delfino si era messa male e non era affatto facile raddrizzarla, perchè i biancorossi sono i classici avversari che ti fanno giocare male e non ti consentono di esprimere qualità nelle giocate. E' servita una gemma del solito, monumentale Dagasso per riequilibrare le sorti del match e un nuovo capolavoro di Plizzari per mantenere il vantaggio firmato nella ripresa da Pierozzi, ma le giocate d'autore del singolo, esattamente come gli errori, fanno parte del gioco e determinano le sorti di ogni match, in un senso o nell'altro. “E' una partita talmente importante per ripartire che non possiamo fallire”, aveva detto mister Baldini ai suoi ragazzi prima del match, come rivelato dal vice Mauro Nardini nel post partita. E la sua squadra, consapevole del momento delicatissimo, ha interpretato bene la contesa, su un campo pesante che di certo non ha agevolato la costruzione di trame interessanti e che al contrario ha esaltato il clima da battaglia impostato dai padroni di casa. Ed il grande merito dei biancazzurri è stato proprio quello di pareggiare il furore agonistico e la vis pugnandi dell'avversario, che per provare ad annullare il gap tecnico con il Pescara non poteva che mettere la sfida sul piano dei contrasti, dei duelli rusticani e dei contatti sporchi. La banda Baldini si è calata bene nella parte, indossando l'elmetto, accorciandosi le maniche e sporcandosi le mani per conquistare il successo. Per il bel gioco e per rivedere la squadra che fu c'è tempo, adesso contava solo riprendere la marcia, accorciare sulla Torres e non staccarsi dalla rivelazione Vis Pesaro. Il Delfino di oggi è ancora certamente convalescente ma la vittoria del Cabassi non è il classico brodino per un ammalato. E' un qualcosa di più perchè porta fiducia ed autostima ad un gruppo che stava perdendo progressivamente le sue certezze. La squadra non è ancora tornata a muoversi con ordine ed organizzazione come se fosse un blocco unico, ma nel calcio sono i risultati la migliore medicina possibile ed allora ben venga un successo sofferto ma comunque meritato. I problemi che c'erano non sono magicamente spariti, insomma, a partire dal peso specifico inconsistente del reparto offensivo e da una condizione atletica non ancora tornata a livelli ottimali, ma il Pescara che ha sbancato Carpi in rimonta ed archiviato così un digiuno di vittorie che durava da più di due mesi si prende il buono della trasferta emiliana e si proietta già al futuro, con più serenità per lavorare. L'obiettivo a breve termine è dare continuità al blitz del Cabassi e tornare già lunedì contro l'Ascoli a quel successo casalingo che manca dal 21 novembre, senza andare troppo in là con i ragionamenti. Servono conferme alla ripresa dopo il periodo nero, fare altri pensieri adesso è prematuro e sarebbe anche sbagliato. D'altro canto lo scampolo finale di regular season adesso serve solo per fare un lungo rodaggio in vista della maratona playoff, da disputare dopo aver centrato la migliore posizione di classifica possibile.
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