Oliveri: "In C entri in un limbo. Per uscirne i tempi sarebbero lunghi”
Così a Rete8: “O la va o la spacca, servono scelte anche drastiche”
E' tornato a parlare l’ex vice Presidente del Pescara Antonio Oliveri, che tanti, tantissimi tifosi sognano al timone di una società completamente nuova. Il genero del compianto Pietro Scibilia è intervenuto lunedì sera nel corso della trasmissione “Solo Calcio” su Rete8 per parlare di quel Delfino al quale è rimasto sempre legatissimo
“Campionato disastroso ma c’è ancora un lumicino di speranza da coltivare", le sue parole. "Ci sono delle analogie col campionato di serie B 2000-01. Il primo sbaglio fu quello di richiamare Delio Rossi che non era convinto di tornare. Prendemmo tanti giocatori. Il nostro spogliatoio sembrava un porto di mare. Errori su errori. Alla fine retrocedemmo in serie C. Avremmo dovuto confermare Galeone. Adesso bisogna avere il coraggio di fare delle scelte. O la va o la spacca. Non bisogna guardare in faccia a nessuno. per esempio togliere dalla rosa qualche giocatore. E’ vero che retrocede una squadra e una città ma il primo a retrocedere è il presidente che gestisce questa società e paga le conseguenze personalmente. Quindi bisogna avere la forza di decidere e di scegliere con chi affrontare queste battaglie. Non rimane altro se non cercare di giocarsela fino alla fine. Ripeto, o la va o la spacca. Mi rendo conto delle difficoltà che in questo momento può avere Sebastiani. Emotivamente e affettivamente gli sono veramente vicino perché, per un Presidente, retrocedere è come un fallimento. E’ una sconfitta interna. In serie C, una squadra perde qualsiasi tipo di valore. Gli introiti sono limitati. O hai delle risorse per cercare di vincere subito, oppure entri in un limbo. Per uscirne i tempi sarebbero lunghi”.
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